Giornata della vita consacrata: testimonianza di una suora indiana
“Ogni forma di violenza contro le donne è un male terribile, e come monache carmelitane
ci tocca in profondità proprio mentre celebriamo il genio femminile di Santa Teresa
d'Avila e il dono della vita consacrata”. E’ quanto afferma suor Mary Joseph, bramina
indù convertita al cristianesimo, oggi monaca di clausura del monastero carmelitano
di Andheri East, a Mumbai. Ricordando che oggi la Chiesa celebra la XVII Giornata
della vita consacrata e la festa della Presentazione del Signore, suor Mary Joseph
sottolinea che i consacrati sono chiamati a irradiare la luce di Cristo, testimoniandola
con la vita e le opere. Per le religiose di Andheri East, la giornata di oggi assume
un’importanza particolare anche perché cade nel contesto dell'Anno della fede, della
nuova evangelizzazione e del 450.mo anniversario della fondazione del monastero di
San Giuseppe da parte di Santa Teresa d’Avila. In un momento in cui l’India è ancora
scossa da gravi fenomeni di violenza contro le donne, proprio l’esempio della Santa
come religiosa e come donna “è particolarmente significativo”. “Ci spinge – spiega
ad AsiaNews suor Mary Joseph - a pregare con grande intensità per tutte le indiane
vittime di discriminazione”. Una discriminazione, aggiunge la suora di clausura, “che
ha inizio ben prima di venire al mondo, attraverso gli aborti selettivi, e con gli
infanticidi femminili”. “La vocazione è un dono di Dio così immenso che non si può
spiegare”. “Per me – conclude la religiosa - la ‘fede’ è un tesoro, una perla di inestimabile
valore. Come comunità, Dio ci invita a testimoniare il suo amore attraverso l'adorazione
e la preghiera, con l'Eucarestia al centro della nostra vita. Cerchiamo di sostenere
la Chiesa, e di intercedere per l'umanità”. (A.L.)