Appello Caritas: in Siria situazione gravissima, mancano cibo e acqua
In Siria la situazione umanitaria è sempre più preoccupante e si teme anche un allargamento
del conflitto ad altri Stati. I morti sono più di 60 mila, centinaia di migliaia i
rifugiati, 2.5 milioni di persone hanno bisogno di aiuti. C’è carenza di cibo, acqua
potabile e cure sanitarie. Lo ricorda Caritas italiana, che ha già inviato un primo
contributo a Caritas Siria e alle altre Caritas impegnate nell’accoglienza dei profughi.
Le Caritas di Siria, Libano, Giordania e Turchia forniscono aiuti ad oltre 100 mila
persone. Soprattutto all'interno della Siria – ricorda all'agenzia Sir - si continua
a lavorare fra grandi difficoltà e pericoli. “Stiamo coordinando gli aiuti per decine
di migliaia di persone a Damasco, Aleppo, Homs e Hassakeh - dice il presidente di
Caritas Siria, mons. Antoine Audo - ma i bisogni aumentano di giorno in giorno”. In
Libano, nella valle della Bekaa e a Beirut, la Caritas aiuta 40 mila persone, di cui
la metà sono bambini. Sono state anche allestite due cliniche mobili. Caritas Turchia
sta aiutando 2 mila famiglie con generi di prima necessità ed ha attivato servizi
per cure sanitarie e assistenza psicologica. In Giordania la Caritas si sta prendendo
cura di 60 mila persone ad Amman, Irbid, Zarqa, Madaba e Mafraq. Fornisce aiuti alimentari,
coperte, stufe. Prevede di aiutare altre 25 mila persone. La Caritas italiana rilancia
l’appello per poter far fronte alle nuove richieste di aiuto. Per maggiori informazioni:
www.caritasitaliana.it (A.L.)