Siria: distrutta una chiesa in Mesopotamia. L’arcivescovo: tutti perdono con la guerra
La chiesa siro-ortodossa di Santa Maria e la scuola cristiana di Al-Wahda sono state
distrutte a Deir Ezzor, cittadina della Mesopotamia, al centro di scontri che hanno
causato un esodo della popolazione civile. Lo riferisce all'agenzia Fides l’arcivescovo
siro-ortodosso Eustathius Matta Roham, metropolita di “Jazirah ed Eufrate”, spiegando
che “è un giorno molto triste per me e per tutta la comunità”. Le due strutture sono
state colpite e distrutte nel fuoco incrociato fra esercito regolare e gruppi ribelli.
La Mesopotomia, notano fonti locali di Fides, sta vivendo “una lenta agonia”, e tutta
la popolazione civile (arabi, cristiani, curdi, e altri gruppi) sta pagando un prezzo
altissimo. L’arcivescovo Matta Roham nota a Fides: “Questa guerra feroce è prima di
tutto una guerra contro la nostra civiltà. E’ un conflitto dove tutti perdono, nella
distruzione del nostro amato Paese. Se i ribelli o il regime pensano di vincere, alla
fine, credo ci ritroveremo solo un Paese in rovina, con migliaia di orfani, vedove,
poveri e soprattutto destabilizzato dall’inimicizia nella società”. L’arcivescovo
si rivolge a quanti stanno combattendo: “Chi ricostruirà tutto quanto abbiamo costruito
in decenni di duro lavoro? E quanto tempo ci vorrà? Chi ricucirà le relazioni sociali
deteriorate? Chiediamo la preghiera di tutti cristiani del mondo, per riavere la pace
in Siria”. (R.P.)