2013-01-29 11:35:32

Giappone: il governo propone all’Unesco di onorare i luoghi cristiani


Per la prima volta nella sua storia, il governo giapponese sta considerando l'idea di proporre all'Unesco i luoghi storici della presenza cristiana nel Paese per farli inserire nella lista dei "capolavori del patrimonio artistico dell'umanità". I governatori delle Prefetture di Nagasaki e Kumamoto - riferisce l'agenzia AsiaNews - hanno presentato al ministro della Cultura Hakubun Shimomura una lista di 13 siti che Tokyo dovrebbe presentare il prossimo mese all'organismo internazionale. La delibera finale è attesa per settembre. Dei 13 luoghi, quasi la metà riguarda la presenza cristiana nel Paese. Spicca la cattedrale di Oura a Nagasaki, costruita da due missionari francesi della Società delle missioni estere nel 1864 per onorare i 26 martiri cristiani - 9 europei e 16 giapponesi - che erano stati crocifissi in quel luogo nel 1597 per ordine di Toyotomi Hideyoshi. L'edificio è il primo di struttura occidentale costruito nel Paese e nel 1933 è stato dichiarato "tesoro nazionale". Dopo l'inaugurazione, un gruppo di persone provenienti dal villaggio di Urakami chiese a padre Petitjean - uno dei due missionari costruttori - di poter entrare nella chiesa per "poter salutare Maria". Il sacerdote venne così a scoprire che erano Kakure Kirishitans, discendenti dei primi cristiani giapponesi costretti all'anonimato a causa della persecuzione imperiale. Dopo questo primo gruppo, decine di migliaia di cristiani sotterranei vennero nella cattedrale e ripresero la pratica cristiana: papa Pio IX, informato dell'avvenimento, parlò di "miracolo dell'Oriente". Oltre alla cattedrale, i governi locali hanno proposto anche alcuni siti di martirio e una parte delle catacombe in cui i cristiani nipponici del XVI secolo cercarono rifugio dalla caccia lanciato contro di loro dalla corte di Tokyo. Nagasaki è infatti il punto di partenza dell'evangelizzazione del Giappone, che venne respinta con forza dallo shogunato di Tokugawa e costretta al bando per 250 anni. (R.P.)







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