2013-01-26 13:38:22

Shoah, "Che il ricordo non sia retorica"


di Helena Loewenthal, traduttrice e scrittrice ebrea, docente di Cultura ebraica all’Università San Raffaele (Milano)
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Io faccio parte della generazione dei figli dei sopravvissuti ma l’unica cosa che so con certezza è che non potrò mai capire cosa hanno provato i miei genitori, i miei nonni, tutta la mia famiglia che in un modo o nell’altro ha subito lo sterminio e prima ancora le persecuzioni e prima ancora le leggi razziali. I rischi a cui portano certe affannose ricerche editoriali all'ultimo inedito sulla Shoah sono quelli di un ritualismo che si svuota di senso. Come diceva Primo Levi, il fatto che sia successo non azzera ma moltiplica la probabilità che succeda di nuovo. Io non sono particolarmente fiduciosa. La memoria per me è una necessità. Una necessità di vita, ma non è di per sé morale ricordare. Soprattutto non è salvifico.
In occasione della Giornata internazionale di commemorazione in memoria delle vittime dell'Olocausto si organizzano in diverse città mostre, conferenze, visite guidate a musei e sinagoghe, incontri di riflessione soprattutto nelle scuole. Il 29 gennaio celebrazione in Quirinale alla presenza di Giorgio Napolitano con testimonianze di alcuni studenti che hanno partecipato al "Viaggio della memoria" organizzato dal Ministero dell'Istruzione e dall'UCEI. Alla cerimonia anche ex internati e deportati insigniti delle medaglie d'onore. (a cura di Antonella Palermo)














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