Rapporto Unicef: in molti conflitti, prime vittime sono i bambini
È stato presentato, ieri, dall’Unicef il rapporto Humanitarian Action for children
2013 che fa il punto sulle azioni intraprese fino a oggi nelle aree del mondo in cui
i bambini sono a rischio. Nell'occasione, l'Unicef lancia un appello per 1.4 miliardi
di dollari: la cifra necessaria per mandare avanti i progetti avviati nel 2012 in
ben 45 aree di crisi. Oltre ai Paesi che ogni giorno sono sotto i riflettori dei media
di tutto il mondo, come la Siria, il Mali e la Repubblica centrafricana – precisa
l’organizzazione – ce ne sono molti altri in cui conflitti e povertà mettono in pericolo
la sopravvivenza e la salute dei bambini, quali il Ciad, l’Etiopia, le Filippine,
la Somalia e lo Yemen. In particolare, i fondi serviranno per migliorare la capacità
di risposta alle calamità e ridurre al minimo l’impatto di eventuali nuovi disastri.
Infine, l’Unicef fornisce i dati sui risultati positivi raggiunti nell’anno appena
concluso: 38.3 milioni di bambini vaccinati; 12.4 milioni di persone hanno avuto accesso
ad acqua pulita e servizi igienico-sanitari; 3 milioni di bambini sono andati a scuola;
2.4 milioni di piccoli hanno potuto usufruire di servizi di protezione dell’infanzia;
un milione di persone ha fatto il test per l’Hiv e ha potuto avere consulenza medica
e cure. (R.B.)