2013-01-25 20:17:18

Telefono Azzurro: un manifesto per portare i minori al centro del dibattito politico


Un manifesto per i candidati alle prossime elezioni in Italia affinché i minori siano messi al centro del dibattito politico. Telefono Azzurro l’ha presentato ieri chiedendo l’istituzione di un Ministero dell’infanzia e dell’adolescenza, un maggiore supporto all’istruzione, il rafforzamento del controllo sul rapporto tra minori e media e la garanzia di cittadinanza a tutti i bambini nati in Italia. Lorenzo Pirovano ha intervistato il prof. Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro:RealAudioMP3

R. - Noi chiediamo un ministero unico che possa rappresentare il punto di riferimento di tutte le deleghe che il governo può avere sul tema dell’infanzia e dell’adolescenza. Chiediamo anche un piano di azione condiviso e di coordinamento complessivo ed una legislazione maggiormente armonica che riguarda i bambini e gli adolescenti.

D. - Quali sono le proposte contenute nel manifesto?

R. - Il punto centrale è l’ascolto dei bambini, che deve essere al centro delle politiche del nostro Paese, e questo vale sia per quanto riguarda la giustizia sia per quanto riguarda la scuola e il sociale. Noi chiediamo un ministero dell’ascolto dell’infanzia che però continui tutto l’anno, in cui - di fatto - si faccia presente che il diritto dei minori deve essere in qualche modo sempre dalla parte dei bambini. Questo vuol dire anche attirare misure di ascolto, di intervento precoce sulle situazioni di disagio dei ragazzi, evitando di intervenire invece spesso sulle conseguenze di una sofferenza, di un trauma o di un abuso. L’altro aspetto importante per noi è quello di prevenire anche situazioni di disagio scolastico e di abbandono scolastico. Per noi è ovviamente importante che tutti i bambini nel nostro Paese siano cittadini. Quindi chiaramente non possiamo più pensare di avere bambini di serie A o di serie B rispetto alle loro origini. L’altro aspetto importante però è che nelle politiche sociali si faccia grande attenzione alle aree delle difficoltà dei ragazzi, soprattutto degli adolescenti che spesso non hanno le risposte adeguate ai loro bisogni. Questo vuol dire creare punti di ascolto, attività nel mondo della scuola e dello sport che permettano di cogliere precocemente segnali di disagio dando loro una risposta più adeguata e competente.

D. - Tra le richieste, rafforzare il controllo sul rapporto tra i minori e i media. Qual è la proposta in questo ambito?

R. - Da una parte di attivare sempre più misure di governo della comunicazione rivolte ai ragazzi: quella televisiva da una parte, ma oggi soprattutto quella che riguarda le nuove tecnologie. Questo vuol dire rafforzare gli organismi di controllo e anche di promuovere pratiche e strumenti nuovi in cui i ragazzi stessi possano comunicare le loro esigenze; quindi programmi televisivi e anche spazi internet rivolti a loro che siano sostanzialmente protetti e di qualità. Non è possibile che i bambini possano accedere a programmi impropri, pornografici o anche fortemente tossici, senza che nessuno se ne accorga. Questo vuol dire formare gli adulti e soprattutto i genitori e la scuola, ma anche far sì che ci siano dei sistemi di governo, delle reti che permettano di evitare questi abusi.

Ultimo aggiornamento: 26 gennaio 2013







All the contents on this site are copyrighted ©.