P. Lombardi al National Geographic: "Dal Vaticano un impegno a fermare la strage degli
elefanti, le accuse sono infondate"
Luis Badilla Morales, Radio Vaticana La risposta
di p. Lombardi al "National Geographic", sul presunto indiretto coinvolgimento vaticano
nello sterminio degli elefanti, ha avuto un impatto mediatico notevole sul web. Nella
nota si riconosce che non esistono documenti ecclesiali su questo tema e p. Lombardi
si impegna a coinvolgere il Pontificio Consiglio Iustitia et Pax su questa strage
e sui modi per contrastarla. Ma si chiarisce che il Magistero, anche quello più recente,
è molto esplicito sulla necessità di tutelare l'ambiente e il Creato e quindi la vita
animale. Inoltre, l'uso dell'avorio per costruire oggetti sacri è, da tempo, limitatissmo
e non coinvolge assolutamente la Santa Sede. Infine, il fatto che un sacerdote filippino
sia stato incriminato per il possesso di oggetti illegali in avorio riguarda la giustizia
locale e i vescovi filippini ma, ovviamente, non ha nulla a che fare con la Santa
Sede e il Magistero papale. Il direttore della Sala Stampa della Santa
Sede, p. Federico Lombardi, replica alle affermazioni della rivista "National Geographic"
che accusa il Vaticano di favorire la strage degli elefanti africani e il conseguente
traffico illegale di avorio per ricavarne oggetti sacri. La rivista americana
da un paio di mesi insiste mediaticamente su questo tema perché, a marzo, si terrà
in Thailandia una riunione dei paesi firmatari della convenzione "Cites" (Convenzione
sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione) dove si vorrebbero
inasprire le sanzioni per reprimere il traffico illegale di avorio. La Santa Sede
- come spiega Lombardi - non si considera coinvolta direttamente nella materia e -
pur appoggiando la causa - non aderisce a questa convenzione giuridica, mentre aderisce
ad altre che riguardano i diritti umani. (Intervista di Fabio Colagrande)