"No alle trivelle". Tuteliamo il creato e cambiamo modello di sviluppo energetico
I progetti petroliferi
italiani riguardano la dorsale adriatica, le Isole Tremiti (nella foto), l'Abruzzo,
la Basilicata, il mar Jonio, la valle del Belice in Sicilia. Società nazionali
ed estere specializzate nella ricerca di petrolio sono pronte a trivellare zone di
alto pregio ambientale, in molti casi a vocazione agricola e turistica, alla ricerca
di petrolio e gas che nei pochi pozzi già attivi nel Sud Italia, estraggono il 6%
del fabbisogno italiano. E tutto ciò, a fronte di costi estrattivi e ambientali molto
alti. "Una scelta sbagliata" afferma a 105FM, mons. Domenico Mogavero, vescovo
di Mazara del Vallo (Trapani) impegnato nella difesa del Belice dalle trivelle con
le popolazioni locali. "Serve una politica energetica che sostituisca il petrolio,
ormai in fase di esaurimento, con fonti alternative sui cui investire". Per don Antonio
Mauri, parroco di Policoro (Matera), vietare la trivellazione dello Jonio, "significa
difendere la natura, creata da Dio, da ogni forma di distruzione per evitare che,
violentata, si ribelli all'uomo creando disastri più grandi". (a cura di Luca Collodi)