2013-01-25 12:09:42

India. “Giornata dei martiri”: nel 2012 registrati 135 attacchi contro i cristiani


Nell’anno 2012 sono stati censiti ufficialmente 135 attacchi contro fedeli cristiani in India: lo afferma un nuovo Rapporto inviato all’agenzia Fides dal “Consiglio globale dei cristiani indiani” (Gcic) in occasione della “Giornata de Martiri”. La Giornata è stata proclamata da gruppi e comunità cristiane nel Paese, nell’anniversario del massacro del Pastore protestante Graham Staines, arso vivo da estremisti indù, con i suoi due figli, nel 1999. Secondo il Rapporto, presentato dal vescovo Sampath Kumar, della Chiesa Metodista, a guidare la tragica classifica degli Stati indiani dove le persecuzioni sono più accese è il Karnataka (India centrale) con 41 casi di attacchi. Seguono l’Orissa con 16, il Tamil Nadu con 15 casi, il Madhya Pradesh con 14. In Chhattisgarh gli episodi censiti sono 7, ma spiccano, fra gli altri, anche Kashmir e Kerala, ognuno con 5 casi. Il vescovo, illustrando il Rapporto, ha ricordato che “il sangue dei martiri è il seme dei cristiani” secondo Tertulliano, affermando che “i fedeli uccisi sono oggi alla presenza del Signore”. “La persecuzione – ha rimarcato – ci permette di partecipare alle sofferenze di Cristo; in secondo luogo, di condurre una vita purificata; in terzo luogo di annunciare il Vangelo di Cristo”. Il vescovo, esortando i fedeli a “essere forti nella persecuzioni”, ha ringraziato quanti si impegnano a difesa dei cristiani. Ha poi ribadito che il suo scopo nello scrivere il libro “Burnt Alive” – dedicato alla memoria del Pastore Graham Staines – è quello di “diffondere un messaggio di perdono”. Ieri, nel diffondere il Rapporto, oltre 600 leader cristiani, provenienti da diverse parti dell’India, hanno celebrato a Bangalore, capitale del Karanataka, la “Giornata dei Martiri”, avviata fin dal 1999. Molti di loro hanno riportato testimonianze di cristiani perseguitati e hanno narrato particolari di attacchi contro le comunità cristiane. Fra le iniziative lanciate, la donazione di sangue, che può essere “un modo pratico per aiutare i fedeli in difficoltà”, ha ribadito Sayan George, presidente del “Consiglio globale dei cristiani indiani”. (R.P.)







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