Il Papa trasferisce competenza sui seminari al Clero e sulla catechesi alla Nuova
Evangelizzazione
Sono state pubblicate oggi due Lettere apostoliche di Benedetto XVI, in forma di Motu
Proprio, con cui si trasferiscono la competenza sui Seminari dalla Congregazione per
l’Educazione Cattolica alla Congregazione per il Clero e la competenza sulla Catechesi
dalla Congregazione per il Clero al Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova
Evangelizzazione. I due documenti erano stati annunciati dal Papa lo scorso 27 ottobre,
a conclusione dei lavori del Sinodo sulla nuova evangelizzazione.
Con il Motu
Proprio “Ministrorum institutio”, Benedetto XVI - valutando la rilevanza della formazione
sacerdotale e il fatto che essa include sia quella da impartire “ai futuri ministri
del Signore” che quella permanente - affida alla Congregazione per il Clero “la promozione
e il governo di tutto ciò che riguarda la formazione, la vita e il ministero dei presbiteri
e dei diaconi: dalla pastorale vocazionale e la selezione dei candidati ai sacri Ordini,
inclusa la loro formazione umana, spirituale, dottrinale e pastorale nei Seminari
e negli appositi centri per i diaconi permanenti, fino alla loro formazione permanente,
incluse le condizioni di vita e le modalità di esercizio del ministero e la loro previdenza
e assistenza sociale”. Con questo Motu Proprio, la Congregazione per l’Educazione
Cattolica, (dei Seminari e degli Istituti di Studi) cambia il nome in Congregazione
per l’Educazione Cattolica (degli Istituti di Studi) ed è competente per l’ordinamento
degli studi accademici di filosofia e di teologia, sentita la Congregazione per il
Clero, per quanto di rispettiva competenza, mentre la Congregazione per il Clero assume
“quelle materie che riguardano i presbiteri e i diaconi del clero secolare in ordine
sia alle loro persone, sia al loro ministero pastorale, sia a ciò che è loro necessario
per l’esercizio di tale ministero, ed in tutte queste questioni offre ai vescovi l’aiuto
opportuno” e “assiste i vescovi perché nelle loro Chiese siano coltivate col massimo
impegno le vocazioni ai ministeri sacri e nei seminari, da istituire e dirigere a
norma del diritto, gli alunni siano adeguatamente educati con una solida formazione
sia umana e spirituale, sia dottrinale e pastorale. Vigila attentamente perché la
convivenza ed il governo dei seminari rispondano pienamente alle esigenze dell'educazione
sacerdotale ed i superiori e docenti contribuiscano, quanto più è possibile, con l'esempio
della vita e la retta dottrina alla formazione della personalità dei ministri sacri.
Ad essa spetta, inoltre, di erigere i seminari interdiocesani e di approvare i loro
statuti”. La Pontificia Opera delle Vocazioni Sacerdotali è trasferita presso la Congregazione
per il Clero e la Commissione interdicasteriale “Per una distribuzione più equa dei
sacerdoti nel mondo” è soppressa.
Con il Motu Proprio “Fides per doctrinam”,
il Papa trasferisce la competenza sulla Catechesi dalla Congregazione per il Clero
al nuovo Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. La competenza
sulla Catechesi riguarda: “la cura e promozione della formazione religiosa dei fedeli”;
la facoltà di emanare norme opportune perché “l’insegnamento della Catechesi sia impartito
in modo conveniente secondo la costante tradizione della Chiesa”; il compito di “vigilare
perché la formazione catechetica sia condotta correttamente secondo le indicazioni
espresse dal Magistero”; la facoltà di concedere la “prescritta approvazione della
Sede apostolica per i catechismi e gli altri scritti relativi all’istruzione catechetica,
con il consenso della Congregazione per la Dottrina della Fede” e, infine, il compito
di assistere gli uffici catechistici delle Conferenze episcopali seguendo e coordinando
le loro attività. Le nuove disposizioni completano quelle contenute nel Motu Proprio
“Ubicumque et semper” con il quale il Santo Padre aveva creato nel 2010 il nuovo Dicastero
per l’evangelizzazione assegnandogli anche il compito di promuovere l’uso del “Catechismo
della Chiesa Cattolica” del 1992, “quale formulazione essenziale e completa del contenuto
della fede per gli uomini del nostro tempo”. Questo in linea con gli insegnamenti
conciliari e con il Magistero di Paolo VI e Giovanni Paolo sullo stretto nesso tra
processo di evangelizzazione e insegnamento catechetico (cfr l’Esortazione apostolica
“Evangelii Nuntiandi” del 1976 e il II Sinodo dei vescovi sulla Catechesi del 1985).
“La fede – spiega il Papa - ha bisogno di essere sostenuta per mezzo di una dottrina
capace di illuminare la mente e il cuore dei credenti” ed “è compito particolare della
Chiesa mantenere vivo ed efficace l’annuncio di Cristo anche attraverso l’esposizione
della dottrina che deve nutrire la fede”.