Giornata della memoria. Al Teatro Olimpico arte e impegno civile ne "Gli Indifferenti"
La Giornata della memoria del prossimo 27 gennaio ha fornito lo spunto per lo spettacolo
“Gli indifferenti”, andato in scena ieri al Teatro Olimpico di Roma. Tra brani
teatrali e la riproposizione di pezzi musicali che fecero da sfondo ai drammatici
eventi della prima metà del Novecento, l’attore Fabrizio Gifuni, assieme
al mezzosoprano Monica Bacelli e alla pianista Luisa Prayer, hanno offerto una lettura
dell’azione e anche dell’inerzia di tanti intellettuali dell’epoca, mentre l'Europa
vedeva il dilagare del nazifascismo e dei suoi orrori. Antonella Palermo ne
ha parlato con lo stesso Gifuni:
R. – E’ stato
un lavoro molto appassionante e anche abbastanza lungo, perché il materiale era ponderoso.
Io, insieme a Luisa Prayer a Monica Bacelli – che sono una grande pianista e una grande
cantante – da una parte, abbiamo fatto un recupero di tutto il repertorio musicale
composto ed eseguito in quegli anni, dalle composizioni ai grandi compositori dell’epoca
fino alle canzoni popolari. Dall’altra, un lavoro basato su documenti storici – telegrammi,
articoli di giornali, diari e tanti altri materiali – per capire quale fu questa posizione
di giornalisti, scrittori, musicisti, mentre in Italia e in Europa si produceva una
catastrofe delle coscienze prima ancora che politica.
D. - L’indifferenza come
sottile insidia per l’animo umano in tutti i tempi…
R. – Sì, in questo senso,
pagine straordinarie sono state scritte da Gramsci in “Odio gli indifferenti”, pagine
di una lucidità e di una profondità eccezionale. Sono parole che è bello riascoltare
ancora oggi, per capire proprio come attraverso l’indifferenza, attraverso una forma
di abulia e di abdicazione alla propria volontà, anche per sfinimento – alcune volte
per comodità, altre volte perché non si riesce più a tenere il filo del discorso,
proprio in quel momento – altre mani si occupano della cosa pubblica al nostro posto.