Appello dell'Onu per sbloccare lo stallo in Siria. Assad in tv
In Siria, costante il bilancio dei morti per gli scontri in diverse parti del Paese
tra pro e contro il regime. 55 le vittime, nelle ultime 24 ore, secondo gli attivisti
dei Comitati locali di coordinamento. Intanto il segretario generale delle Nazioni
Unite, Ban Ki-moon al Consiglio di Sicurezza chiede di superare l'impasse e che si
trovi l'unità necessaria per affrontare la crisi. Intanto Assad torna a farsi vedere.
Marina Calculli:
Nel giorno
del Maouled, la festa che celebra la nascita del profeta Maometto, Bashar è tornato
sulla scena, ripreso dalla TV di stato in una moschea di Damasco. Il ministro del
Wafd, i beni religiosi, ha dichiarato alle fonti mediatiche che la Siria ce la farà
a uscire da questa crisi architettata da wahabiti radicali”. Il riferimento è ovviamente
all’Arabia Saudita e al Qatar, accusati di finanziare e armare i ribelli. Nel frattempo
le bombe sono cadute su Homs per il quinto giorno consecutivo. Secondo l’Osservatorio
Siriano per il diritti umani ieri sono morti 31 soldati, 16 ribelli e 26 civili. Homs
è una zona di confine tra il nord, controllato dai ribelli e l’ovest, ancora sotto
l’egida del regime. Il Consiglio Nazionale Siriano, componente principale dell’opposizione
in esilio, ha esortato i combattenti a dar man forte ai ribelli che lottano a Homs.
Da Mosca invece Putin torna a parlare in favore del suo alleato: secondo il presidente
russo “l’ossessione di rovesciare Assad” sta distruggendo il paese, impedendo qualsiasi
soluzione politica. Intanto l’ONU denuncia: più di 60 mila persone sono morte dall’inizio
del conflitto. Oltre 650 mila hanno invece lasciato il Paese.