Voto in Israele: per padre Pizzaballa la questione palestinese è marginale
“Sorpresi dalla striminzita vittoria di Netanyahu e timorosi che nell’agenda del prossimo
Governo la questione palestinese rivesta un’importanza marginale”: il Custode di Terra
Santa, padre Pierbattista Pizzaballa, commenta così all'agenzia Sir il risultato del
voto in Israele che ha visto la coalizione conservatrice non ottenere la maggioranza
fermandosi a 60 seggi su 120 alla Knesset. Una situazione di stallo che, per il Custode,
profondo conoscitore della realtà israeliana, “potrebbe portare alla formazione di
un governo di unità nazionale. I giochi sono aperti, bisognerà vedere se entreranno
i religiosi o il partito di Lapid. Credo, ad ogni modo, che sarà un governo di compromessi
che non avrà come priorità la questione palestinese, come si è visto in campagna elettorale.
Spero di sbagliare ma ritengo sarà così”. Quello che si prospetta, aggiunge padre
Pizzaballa, “sarà probabilmente un governo più moderato, anche nelle posizioni internazionali
e meno isolato di adesso”. Circa i rapporti con le Chiese locali, il religioso non
vede “molti cambiamenti, i rapporti continueranno ad essere corretti e cordiali come
in passato”. (R.P.)