"Pastorale separati e divorziati", al Regina Apostolorum un corso per accogliere e
accompagnare
"L'idea è nata da
una richiesta concreta di un maestro d'asilo di un istituto religioso che chiedeva
aiuto per gestire le situazioni delle famiglie in crisi. Poi, nel giugno del 2012,
le parole di Benedetto XVI all'Incontro mondiale delle famiglie di Milano,
con l'invito alle diocesi ad accogliere le famiglie segnate da esperienze di fallimento,
sono state per noi una benedizione e ci hanno fatto capire di essere sulla strada
giusta". Adria Vattuone, dell'organizzazione "Crescere in famiglia" (Regnum Christi-
Legionari di Cristo), racconta così l'ideazione del primo corso universitario di formazione
in "Pastorale delle famiglie in situazione di convivenza, separazione e
divorzio", che parte a febbraio presso l'Ateneo Pontificio Regina
Apostolorum, con il patrocinio del Pontificio Consiglio per la famiglia.
"Noi che siamo in frontiera ogni giorno, a contatto con famiglie che vivono queste
esperienze - racconta p. Paolo Maiello ofm, parroco della Chiesa di Gregorio
VII e docente al corso - sappiamo che oltre all'ascolto servono strumenti
specifici, teologici, spirituali, giuridici e psicologici, per aiutare davvero queste
persone". "Ogni caso è una storia a sé, ma l'atteggiamento evengelico che ci deve
contraddistinguere è quello di accogliere, farsi compagni di viaggio. Aiutare a superare
la rabbia, la frustrazione nei confronti della Chiesa per l'esclusione dall'Eucaristia,
per creare fiducia e poi avviare un percorso per ritrovare l'incontro con Cristo,
senza un atteggiamento di condanna o giudizio". "Il Magistero della Chiesa ci
ha dato negli anni degli orientamenti per affrontare questi casi - spiega p.
Michael Ryan L.C., docente di teologia-pastorale - ma non sono conosciuti
a sufficienza e noi non facciamo abbastanza per diffonderli. La Chiesa ci dice che
queste persone non debbono sentirsi escluse, ma poi nella pratica bisogna agire in
un certo modo per realizzare questo obiettivo. Dobbiamo anche far capire la parte
più dura e dolorosa della dottrina, come l'esclusione dalla Comunione, aiutando le
persone a considerare, come ci chiede il Papa, la loro sofferenza un modo per sentirsi
parte della Chiesa, uniti a Cristo attraverso di essa". Per info. sul corso www.crescereinfamiglia.it
(A cura di Fabio Colagrande)