Turchia: condannato a 15 anni di carcere l'assassino di mons. Padovese
Murat Altun, il giovane che ha ucciso mons. Luigi Padovese il 3 giugno del 2010, è
stato condannato a 15 anni di carcere. La sentenza - riporta l'agenzia AsiaNews -
è stata emessa martedì scorso. Secondo esperti di legge, poiché il condannato è in
prigione già da tre anni, dovrà scontare solo 12 anni, ma in caso di buona condotta,
potrà uscire dopo 6 anni e 5 mesi. Murat Altun, che al momento dell'uccisione aveva
26 anni, alla fine del processo ha detto di essere "pentito per aver ucciso mons.
Luigi", "l'ultima persona che nella vita mi poteva fare del male. Ma in quel momento
non ero padrone di me stesso!". Fin dal suo arresto, Altun ha sempre messo in luce
diversi motivi contraddittori che lo hanno spinto ad uccidere e sgozzare il mons.
Padovese: la sua insanità di mente; un rituale islamico; un rapporto morboso e omosessuale.
In modo analogo a quanto accaduto nel caso dell'assassinio di padre Andrea Santoro
nel 2006 a Trabzon, i legali di Altun hanno da subito tentato di sostenere la linea
dell'infermità mentale, procurandosi da alcuni dottori certificati che ne accertavano
l'incapacità di intendere e di volere. Tuttavia, nel giugno 2011 una commissione di
medici di Istanbul ha stabilito la sua sanità mentale, facendo così partire il processo.
Le udienze sono durate sempre molto poco, con grande frustrazione dei pochi presenti.
Per molto tempo, diversi prelati hanno chiesto al governo turco la verità sull'assassinio.
(R.P.)