Settimana dell'unità: incontro alla Radio Vaticana sul Patriarca Maxim
“Il Mio ministero” è il titolo del film biografico sulla vita del Patriarca ortodosso
bulgaro Maxim, scomparso lo scorso novembre a 98 anni. Realizzata dal giornalista
Goran Blagoev, la pellicola con sottotitoli in italiano è stata presentata martedì
sera presso la nostra emittente nell’ambito della Settimana di preghiera per l’unità
dei cristiani e proposta dall’Ambasciata di Bulgaria presso la Santa Sede. Presenti
esponenti della Chiesa cattolica e di quella ortodossa bulgara. Il servizio di Debora
Donnini:
Un uomo che
ha portato avanti la Chiesa ortodossa bulgara per 41 anni, passando attraverso il
difficile periodo dell’ateismo comunista e la divisione interna alla stessa Chiesa
ortodossa bulgara. Nel film documentario è la stessa voce del Patriarca Maxim a riportare
alla memoria gli eventi forti della sua vita. Al vescovo ausiliare per l’Europa
centrale e occidentale della Chiesa ortodossa bulgara, Antonio, abbiamo chiesto
quale aspetto della vita del Patriarca Maxim, tratteggiato nel film, l’abbia più colpito:
“Mi
ha colpito molto soprattutto quando Sua Santità ha parlato dei momenti più difficili
durante il comunismo ateo in Bulgaria, ma soprattutto mi hanno colpito le sue parole.
Forse ha fatto alcuni sbagli come persona, come essere umano, ma non ha mai fatto
compromessi con la sua Chiesa e con il suo ministero. Grazie alla sua visione lungimirante,
alla sua umiltà, alla sua pazienza è riuscito a conservare la Chiesa nel modo in cui
è adesso e noi possiamo esserne suoi membri. Il nostro Patriarca ha scelto proprio
quella piccola strada attraverso la quale parla Gesù Cristo. Ha fatto la sua Via Crucis,
perché, come lui giustamente ha detto, era facile perdere la vita in quel tempo, però
lui, come vero seguace di Gesù Cristo, ha percorso quella strada e ha portato la sua
croce”.
Un momento importante è stata la proiezione di questo film nell’ambito
della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, come conferma ancora il vescovo
della Chiesa ortodossa bulgara, Antonio:
“Certamente, soprattutto in questo
momento, senza dubbio. Quando celebriamo la Settimana di preghiera per l’unità dei
cristiani, quando i cristiani sono riuniti nel nome dell’amore di Dio, come in questa
occasione, in questa sala della Radio vaticana, dove sono insieme i rappresentanti
sia della Chiesa cattolica che della Chiesa ortodossa, questa è già una testimonianza
che il Signore sta in mezzo a noi”.
Ad intervenire sulla figura del Patriarca
Maxim vissuto in anni non facili, anche il direttore della Sala Stampa vaticana padre
Federico Lombardi:
“Una testimonianza semplice, una testimonianza lineare,
di servizio alla Chiesa in tempi in cui non c’era certamente una libertà e condizioni
favorevoli per lo sviluppo del servizio della Chiesa. Ma si vede che lui, con grande
fedeltà e anche con grande realismo e capacità di misurarsi con la situazione qual
era, è riuscito a conservare una linea di coerenza e di fedeltà ai valori della Chiesa,
facendola traghettare al tempo più oscuro e difficile del totalitarismo”.
Centrale
nei rapporti con la Chiesa cattolica l’incontro fra lo stesso Patriarca Maxim e Giovanni
Paolo II, come ricorda ancora padre Federico Lombardi:
“Naturalmente per
noi cattolici quello è il ricordo che abbiamo del patriarca Maxim, perché è stato
il momento culminante dei rapporti ecumenici tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa
bulgara, l’incontro tra il Papa e il Patriarca nella sede del Patriarcato di Sofia.
Momento estremamente emozionante e significativo, una tappa storica, indietro alla
quale non si torna più ma si guarda in avanti. Il Papa dopo questo incontro diede
in uso una chiesa qui a Roma per la comunità ortodossa bulgara e questo fu anche un
segno di vicinanza. Noi dobbiamo continuare a coltivare questi rapporti nel modo migliore.
Quindi, Maxim per noi è il Patriarca dell’incontro, il Patriarca con cui l’ecumenismo
e il rapporto di amore fra le due Chiese sorelle ha potuto fare un passo avanti storico”.