2013-01-23 13:30:32

Indonesia: a East Java tolto l’obbligo alle scuole cattoliche di insegnare l’islam


Le sei scuole cattoliche di Blitar, città della provincia di East Java, finite nel mirino delle autorità locali perché non prevedevano lezioni di islam e Corano per gli studenti musulmani non verranno chiuse e non saranno costrette ad organizzare corsi ad hoc. È quanto assicura all'agenzia AsiaNews B. Djokodwihatmono, segretario esecutivo della Commissione per l'educazione della Conferenza episcopale indonesiana (Kwi). Egli riferisce che, al termine di "tre giorni di discussioni approfondite" fra i funzionari amministrativi e i membri della John Gabriel Foundation, in rappresentanza della diocesi di Surabaya, le tensioni "si sono stemperate" e si è giunti al "lieto fine" della vicenda. Le sei scuole cattoliche di Blitar a rischio chiusura erano: il Catholic Diponegoro High School, la Catholic Vocational Training High School, la Saint Mary KG, la Saint Mary Elementary School, lo Yos Sudarso Catholic Elementary e lo Yos Sudarso Catholic Junior High School. Esse hanno ricevuto un'ingiunzione dell'amministrazione comunale negli ultimi giorni del 2012, in base alla quale "entro il 19 gennaio" avrebbero dovuto ottemperare alla normativa regionale. Il dispositivo prevede che tutti gli alunni di fede musulmana devono poter ricevere l'insegnamento dell'islam in classe (come previsto dalla Legge sull'educazione nazionale). La minaccia di chiusura delle autorità di Blitar ha incontrato la ferma reazione dei vertici scolastici, i quali ricordano che, al momento dell'iscrizione, genitori e alunni sono consapevoli che "negli istituti viene insegnata solo la religione cristiana". Le famiglie musulmane accettano di buon grado il regolamento interno, perché le scuole cattoliche sono un punto di riferimento per il valore educativo e il livello di istruzione impartito agli allievi. La vicenda si era intricata nei giorni scorsi: alcuni media in lingua inglese di Jakarta hanno riferito che le scuole cattoliche erano disponibili a organizzare al loro interno corsi di religione islamica. Alla base dell'informazione fuorviante e scorretta, le dichiarazioni di un funzionario della John Gabriel Foundation, nemmeno autorizzato a rilasciare commenti, secondo cui gli istituti erano pronti ad accettare l'ultimatum. Una voce che ha scatenato reazioni polemiche e infuriate in seno alla comunità cristiana indonesiana. Grazie alla mediazione dei vertici cattolici, fra i quali il vescovo di Surabaya mons. Vincentius Sutikno Wisaksono, la vicenda si è conclusa in modo positivo. "Sono fermamente convinto - dichiara B. Djokodwihatmono - che il capo dell'autorità di Blitar ha revocato in via ufficiale" l'ingiunzione. Fonti dell'amministrazione locale, anonime perché non autorizzate a rilasciare dichiarazioni, precisano inoltre che dietro la scelta vi sarebbero anche le "pressioni" del partito nazionalista Indonesian Democracy Party Struggle (Pdip), che ha sostenuto la candidatura alle urne dell'attuale leadership cittadina. (R.P.)







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