Indonesia: a East Java tolto l’obbligo alle scuole cattoliche di insegnare l’islam
Le sei scuole cattoliche di Blitar, città della provincia di East Java, finite nel
mirino delle autorità locali perché non prevedevano lezioni di islam e Corano per
gli studenti musulmani non verranno chiuse e non saranno costrette ad organizzare
corsi ad hoc. È quanto assicura all'agenzia AsiaNews B. Djokodwihatmono, segretario
esecutivo della Commissione per l'educazione della Conferenza episcopale indonesiana
(Kwi). Egli riferisce che, al termine di "tre giorni di discussioni approfondite"
fra i funzionari amministrativi e i membri della John Gabriel Foundation, in rappresentanza
della diocesi di Surabaya, le tensioni "si sono stemperate" e si è giunti al "lieto
fine" della vicenda. Le sei scuole cattoliche di Blitar a rischio chiusura erano:
il Catholic Diponegoro High School, la Catholic Vocational Training High School, la
Saint Mary KG, la Saint Mary Elementary School, lo Yos Sudarso Catholic Elementary
e lo Yos Sudarso Catholic Junior High School. Esse hanno ricevuto un'ingiunzione dell'amministrazione
comunale negli ultimi giorni del 2012, in base alla quale "entro il 19 gennaio" avrebbero
dovuto ottemperare alla normativa regionale. Il dispositivo prevede che tutti gli
alunni di fede musulmana devono poter ricevere l'insegnamento dell'islam in classe
(come previsto dalla Legge sull'educazione nazionale). La minaccia di chiusura delle
autorità di Blitar ha incontrato la ferma reazione dei vertici scolastici, i quali
ricordano che, al momento dell'iscrizione, genitori e alunni sono consapevoli che
"negli istituti viene insegnata solo la religione cristiana". Le famiglie musulmane
accettano di buon grado il regolamento interno, perché le scuole cattoliche sono un
punto di riferimento per il valore educativo e il livello di istruzione impartito
agli allievi. La vicenda si era intricata nei giorni scorsi: alcuni media in lingua
inglese di Jakarta hanno riferito che le scuole cattoliche erano disponibili a organizzare
al loro interno corsi di religione islamica. Alla base dell'informazione fuorviante
e scorretta, le dichiarazioni di un funzionario della John Gabriel Foundation, nemmeno
autorizzato a rilasciare commenti, secondo cui gli istituti erano pronti ad accettare
l'ultimatum. Una voce che ha scatenato reazioni polemiche e infuriate in seno alla
comunità cristiana indonesiana. Grazie alla mediazione dei vertici cattolici, fra
i quali il vescovo di Surabaya mons. Vincentius Sutikno Wisaksono, la vicenda si è
conclusa in modo positivo. "Sono fermamente convinto - dichiara B. Djokodwihatmono
- che il capo dell'autorità di Blitar ha revocato in via ufficiale" l'ingiunzione.
Fonti dell'amministrazione locale, anonime perché non autorizzate a rilasciare dichiarazioni,
precisano inoltre che dietro la scelta vi sarebbero anche le "pressioni" del partito
nazionalista Indonesian Democracy Party Struggle (Pdip), che ha sostenuto la candidatura
alle urne dell'attuale leadership cittadina. (R.P.)