2013-01-22 08:52:56

Mali: il vescovo di Segou preoccupato dal perdurare della guerra


Se la guerra in Mali si trascina per troppo tempo, la Chiesa cattolica nel Paese sarà in pericolo, perché anche se le chiese non sono state finora toccate, i fedeli avranno sempre più paura di frequentarle. Ad affermarlo, in un’intervista all’agenzia cattolica africana Cisa è il vescovo di Segou, mons. Augustin Traore, la cui diocesi si trova nel territorio attraversato dai ribelli islamisti di Ansar Eddine, a 90 chilometri a nord di Diabaly . “La gente si sta nascondendo nelle case e non ha coraggio di uscire e finché non cessano le ostilità nessuno potrà capire cosa è successo”, ha detto il presule. Il suo timore è che nei combattimenti tra i jihadisti e l’esercito maliano sostenuto dalle forze francesi, possano essere distrutte le chiese. Intanto continua la fuga dei civili dalle zone minacciate dagli islamisti. Solo gli sfollati interni sarebbero più di 230.000. Tra le organizzazioni caritative presenti sul posto oltre alla Caritas, il Catholic Relief Service, l’organizzazione caritativa dei vescovi statunitensi. La Chiesa cattolica in Mali è presente con sei diocesi e rappresenta meno del 2% della popolazione, in maggioranza musulmana. Nell’intervista mons. Traoré ha affermato che i rapporti con la i musulmani sono rimasti “buoni a livello locale” e non sono stati finora turbati dall’insurrezione. Le comunità religiose di tutte le confessioni – ha detto - sono determinate a mantenere la laicità dello Stato. (L.Z.)







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