Mali: il vescovo di Segou preoccupato dal perdurare della guerra
Se la guerra in Mali si trascina per troppo tempo, la Chiesa cattolica nel Paese sarà
in pericolo, perché anche se le chiese non sono state finora toccate, i fedeli avranno
sempre più paura di frequentarle. Ad affermarlo, in un’intervista all’agenzia cattolica
africana Cisa è il vescovo di Segou, mons. Augustin Traore, la cui diocesi si trova
nel territorio attraversato dai ribelli islamisti di Ansar Eddine, a 90 chilometri
a nord di Diabaly . “La gente si sta nascondendo nelle case e non ha coraggio di uscire
e finché non cessano le ostilità nessuno potrà capire cosa è successo”, ha detto il
presule. Il suo timore è che nei combattimenti tra i jihadisti e l’esercito maliano
sostenuto dalle forze francesi, possano essere distrutte le chiese. Intanto continua
la fuga dei civili dalle zone minacciate dagli islamisti. Solo gli sfollati interni
sarebbero più di 230.000. Tra le organizzazioni caritative presenti sul posto oltre
alla Caritas, il Catholic Relief Service, l’organizzazione caritativa dei vescovi
statunitensi. La Chiesa cattolica in Mali è presente con sei diocesi e rappresenta
meno del 2% della popolazione, in maggioranza musulmana. Nell’intervista mons. Traoré
ha affermato che i rapporti con la i musulmani sono rimasti “buoni a livello locale”
e non sono stati finora turbati dall’insurrezione. Le comunità religiose di tutte
le confessioni – ha detto - sono determinate a mantenere la laicità dello Stato. (L.Z.)