2013-01-22 15:39:14

Elezioni in Israele. P. Neuhaus: "C'è crisi ideologica e disaffezione politica, i leader devono cambiare linguaggio"


RealAudioMP3 Israele al voto per rinnovare la Knesset, il parlamento monocamerale composto da 120 deputati. "Il clima è tiepido, non sono elezioni che scaldano gli animi", ci riferisce Francesca Paci, inviata a Tel Aviv per La Stampa. "Si riscontra una grande mancanza di speranza che da un lato rende questo voto poco sentito e dall’altro fa soffiare il vento in poppa alla destra". Da Gerusalemme, il gesuita P. David Neuhaus, Vicario Episcopale della Chiesa cristiana latina, afferma che "la maggioranza degli israeliani è confusa perché ha imparato negli anni che i nostri capi politici non sempre dicono la verità. C’è una grande crisi ideologica. I partiti parlano un linguaggio che non è molto collegato alla realtà nella quale noi viviamo. Ho paura che molti israeliani non andranno a votare perché credono che non c’è nessuno che può portare un reale miglioramento della situazione, né dal punto di vista sociale – l’istanza principale per queste elezioni – né nel cammino verso la pace con i palestinesi. Forse questo linguaggio - continua P. Neuhaus - ha avuto un senso nel passato ma oggi il Paese è cambiato. Netanyahu è il favorito ma quanti voti prenderà? Gli israeliani quando parlano di lui non lo definiscono il migliore ma semplicemente il male minore". Quanto peserà la religione in questo voto? "Dobbiamo considerare che, nonostante si parli di svolta a destra, anche tra gli stessi ebrei non c’è unità. Il problema di fondo resta il fatto che nostri leaders non hanno una visione del Paese nel futuro, aspetto che è invece cruciale e che i nostri governanti dovranno formulare nei prossimi anni". Dello stesso avviso è Stefano Torelli, responsabile dell'area Medio Oriente e Maghreb per la rivista Equilibri.net: "C’è in effetti una retorica politica che guarda più a ciò che è stato Israele rispetto alle problematiche concrete della vita quotidiana delle persone". Ma come percepiscono queste elezioni gli arabi israeliani? "Di loro - disillusi dalla politica di governo - si parla poco, sebbene siano una minoranza abbastanza cospicua. Sono messi ai margini dalla politica israeliana ma anche dagli organi di informazione internazionale". (di Antonella Palermo)








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