2013-01-22 08:27:06

Dijsselbloem alla guida dell'Eurogruppo. Per l'Ilo è ancora allarme disoccupazione


Via libera dell’Eurogruppo al successore del Presidente Jean-Claude Juncker, a prendere il testimone sarà Jeroen Dijsselbloem, 46enne laburista, al governo olandese da pochi mesi. Per favorire la crescita e creare occupazione, raccomanda dunque il nuovo presidente dell'Eurogruppo, Dijsselbloem ci vogliono ''austerity e conti in pareggio''. Intanto dall’Organizzazione internazionale del Lavoro arriva un nuovo allarme: il numero dei senza lavoro nel mondo continua a salire e dovrebbe superare la quota dei 200 milioni nel 2013 e dei 210 milioni nei prossimi cinque anni. Il rallentamento dell’attività economica – secondo L’ILO- si farà sentire anche nei Paesi finora non in recessione. Da Bruxelles, ci riferisce Laura Serassio:RealAudioMP3

Mantenere lo slancio decisionale e continuare con la stessa velocità a dotare l’Europa di strumenti che la rendano più forte: con questo obiettivo si presenta Jeroen Dijsselbloem, ministro delle finanze olandese e da ieri sera anche Presidente dell’Eurogruppo, dopo 8 anni a guida Juncker. Candidato fortemente sostenuto da Berlino, ha però rifiutato la contrapposizione Nord-Sud e quella tra Paesi con e senza tripla A: “dobbiamo smetterla di ragionare in questi termini, altrimenti non andremo avanti”, ha detto Dijsselbloem, che alla fine ha incassato 16 voti su 17. Convincendo anche Parigi, che gli chiede, però, di far prova di equilibrio tra le parti, mentre è isolato il no spagnolo, una forma di protesta per la mancanza di rappresentanza iberica in incarichi di rilievo, dopo la perdita della poltrona nella Bce, lo scorso anno. A segnare la giornata economica di Bruxelles, ieri, anche l’audizione al Parlamento europeo del ministro italiano Vittorio Grilli, che davanti agli eurodeputati ha dato prova di ottimismo, prevedendo la fine della recessione in Italia già nel primo trimestre dell’anno. La ripresa, che andrà aumentando fino a raggiungere l’1% dal 2014, sarà comunque contenuta e insoddisfacente: ecco perché bisogna andare avanti nell’opera di risanamento, ma su questo, nessun dubbio: “l’Italia è un Paese diverso, è cambiato in maniera profonda e irreversibile”, scandisce Grilli, che garantisce: “non è necessaria nessuna nuova manovra correttiva”.







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