Dijsselbloem alla guida dell'Eurogruppo. Per l'Ilo è ancora allarme disoccupazione
Via libera dell’Eurogruppo al successore del Presidente Jean-Claude Juncker, a prendere
il testimone sarà Jeroen Dijsselbloem, 46enne laburista, al governo olandese da pochi
mesi. Per favorire la crescita e creare occupazione, raccomanda dunque il nuovo presidente
dell'Eurogruppo, Dijsselbloem ci vogliono ''austerity e conti in pareggio''. Intanto
dall’Organizzazione internazionale del Lavoro arriva un nuovo allarme: il numero dei
senza lavoro nel mondo continua a salire e dovrebbe superare la quota dei 200 milioni
nel 2013 e dei 210 milioni nei prossimi cinque anni. Il rallentamento dell’attività
economica – secondo L’ILO- si farà sentire anche nei Paesi finora non in recessione.
Da Bruxelles, ci riferisce Laura Serassio:
Mantenere lo
slancio decisionale e continuare con la stessa velocità a dotare l’Europa di strumenti
che la rendano più forte: con questo obiettivo si presenta Jeroen Dijsselbloem, ministro
delle finanze olandese e da ieri sera anche Presidente dell’Eurogruppo, dopo 8 anni
a guida Juncker. Candidato fortemente sostenuto da Berlino, ha però rifiutato la contrapposizione
Nord-Sud e quella tra Paesi con e senza tripla A: “dobbiamo smetterla di ragionare
in questi termini, altrimenti non andremo avanti”, ha detto Dijsselbloem, che alla
fine ha incassato 16 voti su 17. Convincendo anche Parigi, che gli chiede, però, di
far prova di equilibrio tra le parti, mentre è isolato il no spagnolo, una forma di
protesta per la mancanza di rappresentanza iberica in incarichi di rilievo, dopo la
perdita della poltrona nella Bce, lo scorso anno. A segnare la giornata economica
di Bruxelles, ieri, anche l’audizione al Parlamento europeo del ministro italiano
Vittorio Grilli, che davanti agli eurodeputati ha dato prova di ottimismo, prevedendo
la fine della recessione in Italia già nel primo trimestre dell’anno. La ripresa,
che andrà aumentando fino a raggiungere l’1% dal 2014, sarà comunque contenuta e insoddisfacente:
ecco perché bisogna andare avanti nell’opera di risanamento, ma su questo, nessun
dubbio: “l’Italia è un Paese diverso, è cambiato in maniera profonda e irreversibile”,
scandisce Grilli, che garantisce: “non è necessaria nessuna nuova manovra correttiva”.