Presentati al Papa due agnelli benedetti nella festa di Sant'Agnese martire
Ieri, 21 gennaio, la Chiesa ha ricordato la memoria liturgica di Sant’Agnese e, da
antica tradizione, è stato anche il giorno in cui vengono presentati al Papa gli agnelli
benedetti: la loro lana servirà a confezionare i sacri pallii, ovvero le insegne che
il 29 giugno di ogni anno il Pontefice impone ai nuovi arcivescovi metropoliti. Anche
quest’anno, ieri poco dopo mezzogiorno, la cerimonia ha avuto luogo nel Palazzo apostolico
e i due agnelli presentati a Benedetto XVI riportano alla mente il martirio della
Santa, cui il Papa aveva dedicato lo scorso anno un ritratto spirituale. La ricorda
in questo servizio Alessandro De Carolis:
Roma, 21 gennaio
305, Stadio di Domiziano, la futura Piazza Navona. La Città eterna si prepara ad assistere
a un altro bagno di sangue. Da un paio d’anni, l’imperatore Diocleziano ha deciso
di sterminare una volta per tutte i cristiani. La persecuzione è all’insegna della
violenza più feroce. Quel 21 gennaio, in catene c’è una ragazzina di 12-13 anni. La
sua colpa, oltre al fatto di essere cristiana, è di non voler rinunciare alla sua
scelta di fedeltà a Gesù fatta nella castità. I carnefici tentano di tutto per farla
cedere, invano. Alla fine, a spezzarle la vita è uno svelto colpo di spada, inferto
come si faceva al tempo con gli agnelli. Questa è in sostanza la vicenda di Sant’Agnese,
secondo le fonti antiche e al netto di qualche discordanza storiografica. Ciò su cui
la Chiesa non ha invece dubbi è sulla straordinaria tempra di fede dimostrata dalla
martire, come sottolineò lo scorso anno Benedetto XVI:
“Martirio– per sant’Agnese – ha voluto dire la generosa e libera accettazione di spendere
la propria giovane vita, nella sua totalità e senza riserve, affinché il Vangelo fosse
annunziato come verità e bellezza che illuminano l’esistenza. Nel martirio di Agnese,
accolto con coraggio nello stadio di Domiziano, splende per sempre la bellezza di
appartenere a Cristo senza tentennamenti, affidandosi a Lui”. (Discorso Almo Collegio
Capranica, 20 maggio 2012)
Nel suo martirio, aveva osservato il Papa, “Agnese
sigilla anche l’altro elemento decisivo della sua vita, la verginità per Cristo
e per la Chiesa”:
“Il dono totale del martirio è preparato, infatti, dalla
scelta consapevole, libera e matura, della verginità, testimonianza della volontà
di essere totalmente di Cristo. Se il martirio è un atto eroico finale, la verginità
è frutto di una prolungata amicizia con Gesù maturata nell’ascolto costante della
sua Parola, nel dialogo della preghiera, nell’incontro eucaristico. Agnese, ancora
giovane, aveva imparato che essere discepoli del Signore vuol dire amarlo mettendo
in gioco tutta l’esistenza”. (Discorso Almo Collegio Capranica, 20 maggio 2012)
Il
prossimo 29 giugno, Benedetto XVI imporrà i sacri pallii ai nuovi arcivescovi metropoliti.
Il rito si svolgerà in un’altra piazza di Roma, anch’essa teatro di martirio: Piazza
San Pietro. Tutt’altro che una casualità perché, come affermò il Papa…
“…questa
nostra Città è fondata anche sull’amicizia per Cristo e la testimonianza del suo Vangelo,
di molti dei suoi figli e figlie. La loro generosa donazione a Lui e al bene dei fratelli
è una componente primaria della fisionomia spirituale di Roma”. (Discorso Almo Collegio
Capranica, 20 maggio 2012)