2013-01-20 10:31:48

Portogallo: messaggio dei vescovi per la Settimana dei consacrati


“Pellegrini nella fede, apostoli nell’evangelizzazione del mondo”: si intitola così il messaggio che la Commissione episcopale portoghese per le vocazioni ha pubblicato in occasione della Settimana dei consacrati, in programma dal 27 gennaio al 3 febbraio. Suddiviso in tre parti, il documento descrive i consacrati come “pellegrini della fede”, “apostoli della forza e della bellezza della fede” e persone “spinte dall’amore di Cristo ad evangelizzare”. “Tra tutti i cristiani – si legge nel messaggio – i consacrati vivono esplicitamente la totalità della vita come un pellegrinaggio della fede, un segno della trasformazione operata dal battesimo, una testimonianza di grazia della comunione con Dio”. Di qui, la sottolineatura forte del fatto che “la vera fede è una risposta continua ad un dono ricevuto, che implica tutte le dimensioni della vita e che deve crescere sempre”. In quest’ottica, i vescovi portoghesi ricordano quanto scritto da Benedetto XVI nella Lettera apostolica Porta Fidei, ovvero che “i consacrati non possono considerare la fede come un presupposto ovvio della loro vita quotidiana”, poiché un simile atteggiamento li porterebbe a “decentrarsi da Dio e ad investire così tanto nelle opere umane da trascurare l’opera di Dio, che consiste nel credere in Lui. Veri catechisti aperti ai fedeli, attraverso i quali si può riscoprire una fede professata, celebrata, vissuta e pregata – scrive ancora la Chiesa di Lisbona – i consacrati sono, nella Chiesa, coloro nei quali si spera di incontrare la forma più visibile di testimonianza evangelica”, poiché “la forza e la bellezza della fede si possono vedere solo quando quest’ultima viene vissuta radicalmente nel Vangelo”. Per questo, i presuli lusofoni chiedono ai consacrati di “addentrarsi profondamente nel mistero della fede, unica ragion d’essere della loro vocazione e della loro vita”. Il messaggio si sofferma quindi sulla necessità di evangelizzare il mondo, compito che non è esclusivo dei consacrati ma riguarda tutti i cristiani: “Si può annunciare la Buona Novella – si legge nel documento – con la preghiera, la catechesi, l’insegnamento, la pratica della carità, la missio ad gentes”. Tuttavia, “più che le parole – evidenzia la Conferenza episcopale portoghese – il veicolo principale di trasmissione della fede è la testimonianza, poiché il contatto con i veri credenti è il percorso migliore per giungere all’incontro personale con Cristo”. Infine, il documento ricorda che “il Portogallo deve molto della sua identità all’azione incessante dei consacrati che hanno impregnato con il Vangelo la storia del Paese”, contribuendo “alla diffusione della fede cristiana, al progresso dei valori umani fondamentali, alla crescita spirituale e allo sviluppo culturale” dell’intera nazione. Ed è per questo che la Chiesa portoghese ringrazia i consacrati per il loro operato e prega affinché siano “cristiani felici di credere e piedi di entusiasmo nel comunicare la fede”. (I.P.)







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