Scout emiliani in azione per far ripartire la speranza nelle zone terremotate
Ragazzi e capi scout sono rimasti senza una sede a causa del terremoto che ha colpito
l’Emilia Romagna, sette mesi fa. Il sisma ha distrutto case, piazze, centri storici
di interi comuni e nove sono i gruppi scout che hanno perso la loro casa. Per ridare
un’abitazione a lupetti e coccinelle l’Agesci ha dato via al progetto "Un euro per
una sede", lo spiega Matteo Spanò, presidente del Comitato nazionale dell’associazione,
al microfono di Maria Cristina Montagnaro:
R. - Molti gruppi
- oltre 1500 ragazzi - si sono trovati momentaneamente senza un luogo, una sede dove
poter svolgere le proprie attività. Allora l’associazione ha lanciato un’operazione
di raccolta fondi che ha permesso il montaggio di container e di strutture dove i
ragazzi si possano ritrovare per continuare le loro attività.
D. - Chi volesse
sapere di più su questo progetto “Un euro per una sede” che cosa deve fare?
R.
- Basta andare all’interno del sito dell’associazione dove c’è un link con la spiegazione
dell’operazione, le foto dei lavori in corso di tutte le sedi che abbiamo costruito,
e quelle dei ragazzi che le abitano. C’è anche la possibilità - per chi vuole - di
poter dare un contributo.
D. - Ricordiamo quanto è importante per gli scout
e per le loro guide avere una sede dove incontrarsi...
R. - Un luogo di incontro
è fondamentale e determinante; un luogo che possa permettere anche l’autonomia nella
gestione, la capacità di progettare, di sognare all’interno di questi luoghi. È un
momento fondamentale nella creazione del progetto e di un’identità.
D. - Quanti
ragazzi avete educato finora?
R. - L’Agesci compie 40 anni nel 2014. Abbiamo
all’incirca 180 mila associati all’anno. Quindi - come lei vede - abbiamo segnato
un pezzo di storia anche dei giovani italiani in un momento in cui a volte sembra
non esserci la speranza. Ecco noi vediamo che i giovani ancora vogliono e cercano
questi aspetti: la voglia di impegnarsi, di dedicare tempo agli altri, di sognare,
di costruire. Noi li vediamo molto belli i giovani d’oggi.
D. - Qual è la dimensione
dello scoutismo tra i giovani?
R. - Noi in questi anni siamo stazionari come
crescita a livello associativo: siamo circa 180 mila.
D. - Quali sono i valori
fondanti dell’associazionismo cattolico e del guidismo?
R. - Il valore fondante
nella nostra scelta dello scoutismo come strumento è quello di continuare a offrire
ai nostri ragazzi una proposta di valori cristiani e di appartenenza al mondo della
Chiesa. Lo strumento dello scoutismo ci permette - secondo noi - di esprimere questa
nostra vocazione ad esser parte piena consapevole del percorso della Chiesa e della
cristianità. I valori dell’essere - in qualche maniera - attenti a tutti, alle altre
persone, il valore del servizio, della collettività, dell’impegno, della partecipazione
e del coraggio. Ecco, uno dei temi importanti per noi in questi anni sarà proprio
il coraggio. Noi crediamo che in questo momento, in cui molte volte ci viene tolta
la speranza, la capacità di progettare e di avere coraggio di sporcarsi le mani fa
parte dei nostri valori fondanti.