In Malawi, non si sono registrati giovedì incidenti durante la giornata di sciopero
indetta dai sindacati dei lavoratori per protestare contro il piano di austerity varato
dal governo. L’obiettivo dell’esecutivo con l’introduzione di queste misure, è di
rimettere in pareggio il bilancio del Paese e attirare investimenti stranieri. Ma
la svalutazione della moneta nazionale kwacha e le riforme sostenute dal Fondo
monetario internazionale (Fmi) – ha dichiarato John Kapito, uno dei leader di opposizione
e tra gli organizzatori della protesta – hanno provocato un aumento imprevisto dei
prezzi, “mettendo in difficoltà soprattutto le fasce più povere della popolazione”.
Circa la metà dei 14 milioni di abitanti del Malawai vive al di sotto della soglia
di povertà. Lo scorso anno, simili proteste innescarono scontri e saccheggi, costati
la vita ad almeno 19 persone. La svalutazione del 48% della valuta nazionale e la
deregolamentazione dei prezzi della benzina e dell’elettricità – ricorda l’agenzia
Misna – hanno contribuito ad un aumento del carovita, pur consentendo una ripresa
dell’erogazione di crediti da parte del Fondo monetario internazionale. (A.L.)