In primavera la nuova social card, esperimento verso il reddito minimo
I partiti in questi giorni si stanno confrontando sulla necessità di introdurre anche
in Italia il reddito minimo, destinato alle fasce più povere della popolazione. Nel
frattempo sta partendo la sperimentazione per la nuova social card che sarà riservata
a nuclei familiari con almeno due componenti. Alessandro Guarasci:
Potrebbero essere
almeno 370 mila i beneficiari della nuova social card, che si andrà ad affiancare
alla vecchia, varata durante il governo Berlusconi. Cinquanta i milioni destinati
alla sperimentazione, che partirà a primavera in 12 città campione, dove vivono 9
milioni di italiani. La nuova carta avrà un valore minimo di 231 euro e massimo di
404 per famiglie con cinque o più soggetti. I beneficiari, nuclei senza reddito, dovranno
partecipare a programmi di inclusione sociale, come il rispetto dell’obbligo scolastico
per i figli e la partecipazione a corsi di formazione. Positivo il commento di Cristiano
Gori, esperto di politiche sociali dell’Università Cattolica:
“La scelta
del target mi sembra condivisibile e rispondente alla crisi attuale, che incide particolarmente
sulle famiglie con minori e sulle famiglie numerose. Il punto è cosa accadrà alla
fine della sperimentazione, cioè tra un anno. L’Italia e la Grecia sono gli unici
due Paesi europei che non hanno una misura base di sostegno pubblico nazionale a favore
di tutte le famiglie in povertà assoluta, la più dura delle povertà. La sperimentazione
va a testare un modello, che prende tutte le più interessanti indicazioni dell’esperienza
europea, anche del dibattito italiano, su come dovrebbe essere il reddito minimo,
in Italia”.
La stessa Europa ha più volte invitato l’Italia, assieme alla
Grecia, a migliorare le proprie strategie per l’inclusione.