Bankitalia: nel 2013 Pil in calo dell'1% ma conti in ripresa dal secondo semestre
Nel 2013 il Pil dell’Italia scenderà dell’1% per effetto del peggioramento del contesto
internazionale. E’ quanto indica Bankitalia nel suo Bollettino economico aggiungendo
che nella seconda metà dell'anno si avrà un ritorno alla crescita, sia pure su ritmi
modesti e con ampi margini di incertezza. Peggiorano le prospettive del mercato del
lavoro, soprattutto per i giovani. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Bankitalia rivede
al ribasso le previsioni per l’anno in corso. Il Pil non scenderà, come previsto inizialmente,
dello 0,2% ma dell’1%. Tra le cause, l’impennata dello spread e l’impatto delle manovre
correttive dei conti pubblici. Le condizioni sui mercati, pur essendo “molto migliorate”,
restano “incerte” ma il Pil potrebbe comunque tornare a crescere nel 2014. Per Bankitalia,
infatti, la graduale ripresa degli investimenti e il parziale miglioramento del clima
di fiducia dovrebbero favorire l’uscita dalla recessione, a patto che lo spread non
torni ai livelli di luglio. Intanto, intervenendo all’Università di Firenze, il governatore
di Bankitalia Ignazio Visco - costretto ad interrompere la sua lectio magistralis
per proteste da parte degli studenti - ha detto che, con il pieno dispiegarsi delle
riforme, si avranno ulteriori riduzioni dello spread. Secondo Bankitalia, continuano
infine a contrarsi i consumi delle famiglie e, soprattutto, peggiorano le prospettive
del mercato del lavoro. Il ricorso alla cassa integrazione e l’aumento delle persone
in cerca di lavoro spingono in alto il tasso di disoccupazione che, nel 2014, arriverà
al 12%.