2013-01-16 08:41:24

Slovenia. Replica dei vescovi alle organizzazioni culturali: distorcono immagine della Chiesa


Una “lettera di forti contenuti ideologici, scritta in modo tendenzioso” che “distorce l’immagine della democrazia nella Repubblica di Slovenia, come anche il ruolo della Chiesa cattolica e le sue prese di posizione circa le questioni sociali”. Con una ferma presa di posizione la Conferenza episcopale slovena (Ces) ha respinto martedì scorso quanto affermato dalla Coordinazione delle organizzazioni culturali slovene che, con l’Associazione degli scrittori sloveni e alcune organizzazioni culturali, ha indirizzato il 3 gennaio scorso una lettera aperta al pubblico internazionale in cui, “prendendo come argomento le misure di risparmio attuate dal Governo, cercano di diffamare il Governo sloveno e la Chiesa cattolica”. In particolare - riporta l'agenzia Sir - le associazioni accusano l’attuale Governo di sostenere le scuole private a scapito di quelle pubbliche e che “la difficile situazione nel Paese è dovuta anche alla corruzione economica presente nella Chiesa, nonché al suo coinvolgimento in politica”. La replica della Ces non si è fatta attendere: “La Ces - si legge in una nota firmata dal suo presidente, nonché arcivescovo metropolita di Ljubljana, mons. Anton Stres - respinge decisamente tali insinuazioni sul suo coinvolgimento in politica. Circa gli avvenimenti che succedono nella società, i vescovi prendono le posizioni conformi ai modi della dottrina sociale della Chiesa e alla sua missione in campo etico e sociale, conforme al ruolo che le spetta nella società”. Sul sostegno alle scuole private i vescovi ricordano che “la Chiesa in Slovenia ha quattro scuole medie superiori (l’equivalente del 2% della popolazione degli studenti) e una scuola elementare (il 0,08% della popolazione dei bambini). In questa sede ribadiamo che le misure di austerità adottate dal Governo toccano in eguale maniera le scuole pubbliche e private e sono proprio quest’ultime a essere ulteriormente depenalizzate, dato che vengono supportate materialmente in modo minore a quelle pubbliche”. Per la Ces le affermazioni contenute nella lettera aperta delle organizzazioni culturali “non sono conformi alla verità e inducono in errore sia l’opinione pubblica nazionale che quella estera e, per questo motivo, il vertice della Chiesa si dissocia decisamente da tali affermazioni”. (R.P.)

Ultimo aggiornamento: 17 gennaio







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