India: in Orissa lotta al traffico di esseri umani
Una lotta decisa al traffico di esseri umani, che colpisce soprattutto le comunità
più povere in Orissa, come quelle cristiane; iniziative per garantire la sicurezza
alimentare alla popolazione: sono le attività promosse per l’Anno della Fede da una
rete di apostolato formata dalle congregazioni religiose presenti nello stato di Orissa.
Come riferito all’agenzia Fides, il network accoglie altre confessioni cristiane,
Ong, gruppi di auto-aiuto, team diocesani di assistenza sociale, studenti. La rete
ha individuato due emergenze che si registrano nella società dell’Orissa, Stato dell’India
orientale, teatro dei massacri anticristiani nel 2008. La prima è la tratta di esseri
umani, che colpisce soprattutto donne e bambini; la seconda è l’insicurezza alimentare:
le famiglie non hanno la certezza del sostentamento minimo quotidiano, necessario
alla sopravvivenza. Fra i religiosi cattolici impegnati nella rete, vi sono, fra gli
altri, i francescani Cappuccini, i Verbiti, le Suore Clarisse Francescane, le Suore
dello Spirito Santo. Il team è guidato da padre Nithiya Sagayam, responsabile della
Centro “Giustizia e Pace” dei Cappuccini e segretario dell’Ufficio per lo Sviluppo
Umano nella Federazione delle Conferenze episcopali dell’Asia (Fabc). Il francescano
ha rimarcato a Fides “l’opzione per poveri” come “tema speciale per le comunità che
in Orissa vivono l’Anno di Fede”. I poveri sono soprattutto i tribali, i dalit, gli
abitanti delle aree rurali e degli slum. “Una delle forme moderne di schiavitù, cioè
la tratta di esseri umana sta uccidendo il tessuto della società in Orissa e distruggendo
lo sviluppo economico, sociale e culturale del popolo”, afferma la rete in una nota
inviata a Fides. Sono diffusi la vendita di bambini, la prostituzione minorile, il
lavoro minorile, il lavoro forzato, il traffico di persone, il traffico d’organi.
I trafficanti reclutano, trasferiscono e trattengono le persone tramite minacce, ricatti,
rapimento, inganno, abuso di potere o di vulnerabilità. Per rispondere con efficacia
a queste violazioni dei diritti umani, “abbiamo bisogno di costruire un movimento,
attraverso una fitta rete di funzionari governativi, avvocati, funzionari di polizia,
leader religiosi, animatori sociali, insegnanti” rimarca a Fides padre Nithiya. La
rete propone un testo con “I 10 comandamenti contro il traffico di esseri umani”,
da diffondere capillarmente, attraverso un volantino, in villaggi, istituzioni, parrocchie,
templi, scuole e altri luoghi pubblici, dandolo ai capi dei villaggi e alla gente
comune, offrendo una guida utile a proteggere tutte le potenziali vittime della tratta.
Un rapporto sul problema sarò inviato nei prossimi mesi alle autorità politiche e
giudiziarie, proponendo un piano di azione concreto. I religiosi hanno anche avviato
iniziative di assistenza, cooperazione e formazione per garantire la sicurezza alimentare
alla popolazione dell’Orissa. (R.P.)