Vescovi d'Abruzzo e Molise dal Papa. Mons. Valentinetti: dal sisma emersi feriti ma
più solidali
Domani il Papa incontrerà il secondo gruppo di presuli della Ceam, la Conferenza episcopale
di Abruzzo e Molise. A colloquio con Benedetto XVI sarà anche mons. Tommaso Valentinetti,
arcivescovo di Pescara-Penne e presidente della Ceam. Isabella Piro lo ha intervistato:
R. - Al Papa
presenteremo il quadro regionale di una regione che ha bisogno, ancora una volta,
di camminare sulle vie della fede e sulle vie di una nuova evangelizzazione. In particolare,
presenteremo i bisogni delle famiglie che, in qualche modo, si sono indebolite nel
loro “tessuto connettivo” del mantenimento della fede. Soprattutto, ci interessa moltissimo
la pastorale familiare, in modo tale da poter dire al Papa quanto è importante che
si lavori su questo settore. Ma siamo anche preoccupati per la situazione che stanno
vivendo molte famiglie dal punto di vista sociale ed economico, in quanto le circostanze
sono veramente complesse e difficili, in questo periodo. Siamo molto preoccupati per
questo e stiamo cercando, attraverso le nostre Caritas diocesane e anche attraverso
il “Prestito della speranza”, messo in atto dalla Conferenza episcopale italiana,
di far fronte alle difficoltà e alle necessità che si presentano.
D. - Dopo
il terremoto del 2009, a che punto è la ricostruzione e qual è il contributo e l’impegno
della Chiesa locale?
R. - La ricostruzione, purtroppo, ha ancora un cammino
lungo da fare, specialmente per quanto riguarda gli edifici di culto, i quali sono
stati feriti in maniera piuttosto grave, soprattutto nella diocesi de L’Aquila, che
vive una situazione molto particolare e molto difficile. Sicuramente, dovremo pensare
di più a questa realtà, anche se noi siamo stati molto solidali: sin dai primissimi
momenti, dalle primissime ore del terremoto, si è respirato veramente un impegno di
Chiesa che ha vissuto davvero la fraternità, la fratellanza dell’essere un’unica comunità
cristiana, impegnata nel riportare serenità e speranza, soprattutto a coloro che avevano
perso ogni cosa.
D. - Recentemente, la Chiesa di Abruzzo e Molise si è schierata
contro alcuni progetti relativi all’estrazione petrolifera in territori agricoli della
zona, ribadendo la necessità di salvaguardare il Creato. Vogliamo fare un accenno
a questa questione?
R. - Sì, sicuramente ci siamo impegnati e ci vogliamo
impegnare ancora di più, perché la regione d’Abruzzo, dalla regione “verde d’Europa”,
non diventi regione “nera d’Europa”. Infatti, ci sono molti progetti di estrazione
petrolifera sia in mare che nel territorio interno. La vocazione dell’Abruzzo è una
vocazione altamente agricola e altamente turistica, per cui vogliamo dire sinceramente
ai responsabili di rivedere attentamente questi progetti di estrazione che porterebbero
sicuramente l’inquinamento nella realtà del territorio. La Regione sarebbe sicuramente
ferita da queste trivellazioni e da queste ricerche petrolifere che, in qualche modo,
si stanno già facendo.
D. - Nell’ambito dell’Anno della Fede e della nuova
evangelizzazione, avete in programma iniziative particolari?
R. - Abbiamo in
programma, sicuramente, le iniziative che il Papa ci ha suggerito nella lettera apostolica
Porta fidei e cercheremo di metterle in pratica tutte quante, secondo la logica
del documento stesso, rispettando anche quanto la Congregazione per la Dottrina della
Fede ha aggiunto al Motu Proprio del Papa. Ma ogni diocesi si sta organizzando,
sta cercando di vivere intensamente quest’Anno della Fede con varie iniziative di
catechesi, soprattutto, e di attenzione alla professione della vera fede da parte
dei credenti. Le diocesi guardano anche molto alla trasmissione della fede: siamo
pronti a ripetere che crediamo, che vogliamo credere, che vogliamo essere confermati
nella fede. La visita ad Limina dal Papa sarà anche un sentirsi confermati
nella fede per quel che riguarda le nostre singole Chiese diocesane. Ma vogliamo anche
essere protagonisti di una trasmissione della fede che sia, per il mondo d’oggi, un
segno di speranza, un segno veramente di amore da parte del Signore e della Trinità
Santa.
D. - Benedetto XVI ha visitato la Regione Abruzzo tre volte: nel 2006
Manoppello, nel 2009 L’Aquila e nel 2010 Sulmona. Quale insegnamento avete tratto
dagli incontri con il Santo Padre?
R. - L’insegnamento del Santo Padre è stato
quello di una vicinanza bella e profonda alla nostra vita regionale. Abbiamo visto
il Papa commuoversi di fronte alle rovine del terremoto; abbiamo visto il Papa che
si è commosso e ha pregato lungamente davanti al Volto Santo di Manoppello; abbiamo
visto il Papa attento alla figura di Celestino V, quando è venuto a Sulmona ed ha
vissuto con noi l’esperienza di preghiera nella celebrazione eucaristica. Siamo stati
molto felici di tutto questo, perché il Papa ci ha detto, ancora una volta, tutta
la sua passione per la preghiera, per l’interiorità, per vivere la fede in maniera
personale. Soprattutto vivere una fede cristallina, portata avanti senza compromessi,
una fede pronta a dare una grande testimonianza.