2013-01-15 13:16:35

Vescovi d'Abruzzo e Molise dal Papa. Mons. Valentinetti: dal sisma emersi feriti ma più solidali


Domani il Papa incontrerà il secondo gruppo di presuli della Ceam, la Conferenza episcopale di Abruzzo e Molise. A colloquio con Benedetto XVI sarà anche mons. Tommaso Valentinetti, arcivescovo di Pescara-Penne e presidente della Ceam. Isabella Piro lo ha intervistato:RealAudioMP3

R. - Al Papa presenteremo il quadro regionale di una regione che ha bisogno, ancora una volta, di camminare sulle vie della fede e sulle vie di una nuova evangelizzazione. In particolare, presenteremo i bisogni delle famiglie che, in qualche modo, si sono indebolite nel loro “tessuto connettivo” del mantenimento della fede. Soprattutto, ci interessa moltissimo la pastorale familiare, in modo tale da poter dire al Papa quanto è importante che si lavori su questo settore. Ma siamo anche preoccupati per la situazione che stanno vivendo molte famiglie dal punto di vista sociale ed economico, in quanto le circostanze sono veramente complesse e difficili, in questo periodo. Siamo molto preoccupati per questo e stiamo cercando, attraverso le nostre Caritas diocesane e anche attraverso il “Prestito della speranza”, messo in atto dalla Conferenza episcopale italiana, di far fronte alle difficoltà e alle necessità che si presentano.

D. - Dopo il terremoto del 2009, a che punto è la ricostruzione e qual è il contributo e l’impegno della Chiesa locale?

R. - La ricostruzione, purtroppo, ha ancora un cammino lungo da fare, specialmente per quanto riguarda gli edifici di culto, i quali sono stati feriti in maniera piuttosto grave, soprattutto nella diocesi de L’Aquila, che vive una situazione molto particolare e molto difficile. Sicuramente, dovremo pensare di più a questa realtà, anche se noi siamo stati molto solidali: sin dai primissimi momenti, dalle primissime ore del terremoto, si è respirato veramente un impegno di Chiesa che ha vissuto davvero la fraternità, la fratellanza dell’essere un’unica comunità cristiana, impegnata nel riportare serenità e speranza, soprattutto a coloro che avevano perso ogni cosa.

D. - Recentemente, la Chiesa di Abruzzo e Molise si è schierata contro alcuni progetti relativi all’estrazione petrolifera in territori agricoli della zona, ribadendo la necessità di salvaguardare il Creato. Vogliamo fare un accenno a questa questione?

R. - Sì, sicuramente ci siamo impegnati e ci vogliamo impegnare ancora di più, perché la regione d’Abruzzo, dalla regione “verde d’Europa”, non diventi regione “nera d’Europa”. Infatti, ci sono molti progetti di estrazione petrolifera sia in mare che nel territorio interno. La vocazione dell’Abruzzo è una vocazione altamente agricola e altamente turistica, per cui vogliamo dire sinceramente ai responsabili di rivedere attentamente questi progetti di estrazione che porterebbero sicuramente l’inquinamento nella realtà del territorio. La Regione sarebbe sicuramente ferita da queste trivellazioni e da queste ricerche petrolifere che, in qualche modo, si stanno già facendo.

D. - Nell’ambito dell’Anno della Fede e della nuova evangelizzazione, avete in programma iniziative particolari?

R. - Abbiamo in programma, sicuramente, le iniziative che il Papa ci ha suggerito nella lettera apostolica Porta fidei e cercheremo di metterle in pratica tutte quante, secondo la logica del documento stesso, rispettando anche quanto la Congregazione per la Dottrina della Fede ha aggiunto al Motu Proprio del Papa. Ma ogni diocesi si sta organizzando, sta cercando di vivere intensamente quest’Anno della Fede con varie iniziative di catechesi, soprattutto, e di attenzione alla professione della vera fede da parte dei credenti. Le diocesi guardano anche molto alla trasmissione della fede: siamo pronti a ripetere che crediamo, che vogliamo credere, che vogliamo essere confermati nella fede. La visita ad Limina dal Papa sarà anche un sentirsi confermati nella fede per quel che riguarda le nostre singole Chiese diocesane. Ma vogliamo anche essere protagonisti di una trasmissione della fede che sia, per il mondo d’oggi, un segno di speranza, un segno veramente di amore da parte del Signore e della Trinità Santa.

D. - Benedetto XVI ha visitato la Regione Abruzzo tre volte: nel 2006 Manoppello, nel 2009 L’Aquila e nel 2010 Sulmona. Quale insegnamento avete tratto dagli incontri con il Santo Padre?

R. - L’insegnamento del Santo Padre è stato quello di una vicinanza bella e profonda alla nostra vita regionale. Abbiamo visto il Papa commuoversi di fronte alle rovine del terremoto; abbiamo visto il Papa che si è commosso e ha pregato lungamente davanti al Volto Santo di Manoppello; abbiamo visto il Papa attento alla figura di Celestino V, quando è venuto a Sulmona ed ha vissuto con noi l’esperienza di preghiera nella celebrazione eucaristica. Siamo stati molto felici di tutto questo, perché il Papa ci ha detto, ancora una volta, tutta la sua passione per la preghiera, per l’interiorità, per vivere la fede in maniera personale. Soprattutto vivere una fede cristallina, portata avanti senza compromessi, una fede pronta a dare una grande testimonianza.

Ultimo aggiornamento: 16 gennaio







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