2013-01-15 08:14:49

Mali: Msf chiede di proteggere i civili. La Chiesa aiuta gli sfollati


L’organizzazione medico-umanitaria Medici Senza Frontiere chiede “a tutte le parti coinvolte in conflitto in Mali di rispettare la sicurezza dei civili e di risparmiare le strutture sanitarie”, a seguito dei violenti scontri a Konna e dei bombardamenti a Lere e poi a Douentza e Gao da parte delle truppe francesi contro i ribelli jihadisti. A Douentza, una città a nord-est di Mopti, i bombardamenti sono ripresi domenica mattina. Un’équipe medica di Msf - afferma l'agenzia Sir - sta attualmente lavorando nell’ospedale della città. “A causa dei bombardamenti e dei combattimenti, nessuno si muove per le strade di Douentza e i feriti non riescono a raggiungere l‘ospedale", spiega Rosa Crestani, coordinatrice di Msf per l’emergenza. "Siamo preoccupati per le persone che vivono vicino alle zone di combattimento e chiediamo a tutte le parti in conflitto di rispettare la sicurezza dei civili e di lasciare intatte le strutture mediche". Durante la notte tra il 10 e l‘11 gennaio, Msf ha ricevuto "diverse telefonate che ci avvertivano di numerosi morti e feriti a Konna, compresi civili ", aggiunge Mego Terzian, medico di Msf. L’organizzazione ha già inviato due camion di materiale medico e farmaci nella zona di Mopti. Sembra che molti residenti di quest’area siano fuggiti dai combattimenti. Msf sta facendo tutto il possibile per rintracciare gli sfollati, per attivare cliniche mobili e fornire assistenza medica. Come conseguenza dei bombardamenti a Lere, più a nord, diverse centinaia di persone hanno attraversato il confine con la Mauritania. Anche qui sono stati avviati alcuni progetti di emergenza. "Sono già 200 i rifugiati arrivati in auto o camion nel campo Fassala, in Mauritania", dichiara Karl Nawezi, responsabile dei programmi di Msf in Mauritania. "Gli ultimi arrivati ci hanno detto che ci sono molti più rifugiati che, non avendo trovato un veicolo, stanno fuggendo a piedi verso il confine". Msf lavora anche nelle regioni di Timbuktu e di Gao. Nell’ospedale principale di Timbuktu sono arrivati una dozzina di feriti dalla zona dei combattimenti. Ci sono stati bombardamenti durante il fine settimana anche nelle città di Gao e Ansongo, nella regione di Gao. All’agenzia Fides don Edmond Dembele, segretario della Conferenza episcopale del Mali afferma che “i civili di Sévaré e di Konna hanno cercato di fuggire dalla zona dei combattimenti, ma solo pochi sono riusciti a farlo. La Chiesa nella zona di Mopti (il più importante centro vicino all’area dei combattimenti) sta cercando di aiutare gli sfollati. La prossima settimana - afferma don Dembele - ci sarà una riunione della Conferenza episcopale nel corso della quale verranno prese delle decisioni per coordinare al meglio gli sforzi umanitari della Chiesa”. (R.P.)







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