2013-01-13 11:25:38

Corea del Sud: imposte fiscali anche per le comunità religiose


Tasse e imposte per i redditi e per gli introiti acquisiti dalle diverse comunità religiose e dai loro rappresentanti. E’ quanto prevede la nuova legge fiscale che sarà varata alla fine di gennaio dal governo della Corea del Sud, guidato dalla nuova presidente Park Geun-hye, del Partito conservatore Saenuri. La possibilità di imporre prevedere tasse per le comunità religiose e di abolire il vigente regime di esenzione fiscale era stata già ventilata dall’esecutivo precedente. La tassazione, secondo diversi esponenti politici sudcoreani, potrebbe contribuire a migliorare la trasparenza nella gestione finanziaria delle fondazioni religiose. Con l’introduzione di queste misure si potrebbe rispettare, in questo ambito, anche il principio di uguaglianza e di equità. Chiese protestanti ed evangeliche – sottolineano fonti di Fides - sono divenute vere e proprie imprese, gestendo mass-media, negozi, beni immobili, investimenti azionari. In base ad un recente sondaggio effettuato dal “Korean Institute for Religious Freedom” il 65%, su un campione di oltre 1.000 persone, si è detto favorevole ad applicare le imposte alle comunità religiose. Il “Consiglio Nazionale delle Chiese in Corea”, che rappresenta le Chiese protestanti con 21 mila comunità ed oltre 6,4 milioni di fedeli, ha discusso la questione in un recente seminario: un regime di tassazione – è stato ribadito - potrebbe aiutare le Chiese a mantenere la trasparenza. Alcuni leader religiosi hanno espresso una netta contrarietà. Altri rappresentanti della Chiesa cattolica e protestante e l’Ordine Jogye, il più grande gruppo buddista del Paese, si sono detti disposti ad “onorare i propri obblighi fiscali”. (A.L.)







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