2013-01-13 11:26:02

Allarme della Chiesa in Pakistan: Karachi città senza pace


Una violenza generalizzata attanaglia Karachi, metropoli portuale del Pakistan: urge cercare mezzi e strategie per fermarla, anche perché in città “operano attivamente i talebani”. E’ quanto riferisce la Chiesa cattolica locale. “Sono molto triste e preoccupato” - sottolinea all’agenzia Fides mons. Joseph Coutts, arcivescovo di Karachi - perché ogni giorno, sono almeno 10 le persone uccise in città. “Ho visitato molte famiglie colpite da questa assurda violenza – aggiunge - e le ho benedette”, assicurando il sostegno della Chiesa. La Chiesa locale, attraverso la Commissione “Giustizia e Pace” ha consegnato 50.000 rupie (525 dollari Usa) a cinque famiglie cristiane che di recente hanno perso i loro cari. L’Arcivescovo ha dato mandato alla Commissione di seguire le famiglie, sostenerle e garantire l’istruzione dei più piccoli. Secondo i dati diffusi dalle autorità, nei primi otto mesi del 2012 sono state uccise 1.725 persone in quella che è stata definita “una guerra di strada”. “Karachi è una città senza pace e la popolazione vive nell’incubo della violenza”: “Gruppi terroristici - spiega Noel Alfonce, coordinatore diocesano della Commissione ‘Giustizia e Pace’- scorazzano liberamente”. “Ogni giorni in alcune zone della città si registrano omicidi e violenze”. Il governo sembra impotente e non riesce a fermare i gruppi fondamentalisti e terroristi”. “Gli scontri fra i partiti politici e le loro ali terroristiche – aggiunge - giocano un ruolo fondamentale nella guerra di sangue in corso a Karachi. Inoltre, le fazioni di talebani hanno iniziato a operare attivamente in città”. In particolare violenze mirate si sono registrate recentemente a Essa Nagri, quartiere dove vivono circa 50mila cristiani. A Essa Nagri, solo a settembre 2012 cinque giovani cristiani sono stati uccisi con armi da fuoco da terroristi non identificati. (A.L.)







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