Un anno fa il naufragio della Costa Concordia. Greenaccord: aumentano i rischi ambientali
"A un anno dal tragico naufragio della nave da crociera Costa Concordia, rivolgo
il mio commosso pensiero alle 32 vittime e la mia rinnovata solidarietà a quanti
sono stati segnati da quel terribile incidente, le cui drammatiche immagini sono ancora
vive nella memoria dell'intero Paese". Lo scrive il Presidente della Repubblica,
Giorgio Napolitano, in un messaggio al sindaco dell'Isola del Giglio, Sergio Ortelli.
Sull’isola dell’arcipelago toscano, vicino alla quale avvenne il naufragio, si sono
tenute domenica le commemorazioni. Celebrata una Messa di suffragio. E’ stata anche
riposizionata in mare la porzione dello scoglio delle Scole che squarciò per 70 metri
la fiancata della Costa Concordia. Il servizio di Debora Donnini: Era la sera del
13 gennaio dello scorso anno quando la Costa Concordia si avvicinò troppo all’isola
del Giglio per fare il cosiddetto “inchino” e urtò contro uno scoglio. La magica
nave da crociera riportò una falla di 70 metri sul lato sinistro dello scafo e si
adagiò su un fianco. Morirono 32 persone e centinaia rimasero ferite. 12 gli indagati.
Al primo posto il comandante Francesco Schettino, accusato di omicidio plurimo colposo,
abbandono della nave e danno ambientale. L’inchiesta dovrebbe essere chiusa entro
i primi mesi del 2013. Potrebbero esserci nuovi filoni di indagine che potrebbero
riguardare le condizioni della nave. Intanto il relitto giace ancora lì. ''E' stato
detto che la nave verrà messa in galleggiamento a settembre per poi essere trainata
via. Noi speriamo che il galleggiamento avvenga entro luglio”, dice in un’intervista
alla Stampa il direttore generale di Costa Crociere, Gianni Onorato. Da diverse parti
si lancia l’allarme sui pericoli ambientali causati dalla mancata rimozione della
Concordia. Sentiamo Andrea Masullo, responsabile scientifico di Greenaccord:
“Più tempo passa e, ovviamente, più aumentano i rischi che vengano rilasciate
sostanze tossiche e nocive per l’ambiente, soprattutto combustibili contenuti in questa
vera e propria città galleggiante, oltre a tutti gli altri materiali di servizio.
Non dimentichiamoci che si tratta di una nave che ha veramente le dimensioni di un
grande albergo. Poi si trova anche in una posizione non certo normale, parliamo di
una nave coricata, ed è chiaro che più tempo passa, maggiori sono i rischi: pensiamo
a quante sostanze anche chimiche, usate per le pulizie, siano tutt’ora a bordo. Secondo
me, pensando a quando è avvenuto l’incidente, si tratta di un tempo troppo lungo,
estremamente lungo e bisognerebbe agire con molta più celerità. Per fortuna non stiamo
parlando di una petroliera o di navi con altri rischi, però in questo caso, anche
se i rischi sono inferiori, non mancano assolutamente, anche perché ci troviamo in
un tratto di mare, con un ecosistema marino estremamente delicato ed estremamente
prezioso”.
Intanto il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli rassicura:
fino a questo momento l'impatto del naufragio della Costa Concordia sull'ambiente
è stato ''minimale'' o ''inesistente''. Ieri al Giglio sono state ricordate le vittime
con una Messa di suffragio. Alle 21.45, ora della collisione, è stato osservato un
minuto di silenzio.