di Ngor Sarr, senegalese, cittadino italiano Nel mio paese
d'origine mi sono laureato in Scienze naturali. Sono arrivato in Italia vent'anni
fa per un master, ma se non hai sostegno non ce la fai. Sono riuscito a diventare
un operaio specializzato in una fabbrica a Bergamo ma è fallita nel 2009. L'estate
scorsa sono tornato dopo tanto tempo a Foggia per lavorare nei campi di raccolta dei
pomodori. Sono rimasto sconcertato. La situazione è molto peggiorata e bisognerebbe
vederla per poterci credere. I braccianti dormono nelle baracche di cartone che loro
stessi mettono su alla meglio, in sei metri quadrati dormono anche in dieci. Fino
a dodici ore al giorno di lavoro duro. La paga, data dai caporali, è scarsa. L'Italia
è una terra accogliente ma bisogna fare di più, soprattutto per quanto riguarda la
cittadinanza. Un immigrato è qualcuno che è costretto a emigrare per cambiare la sua
vita. E' una persona che va ascoltata, prima di tutto. Io voglio continuare a dare
un contributo per poter aiutare quelli che hanno avuto la mia stessa sorte e sperare
in una maggiore dignità umana. Il 13 gennaio si celebra la Giornata Mondiale
del Migrante e del Rifugiato 2013. Il Messaggio di Benedetto XVI è sul tema: "Migranti,
pellegrinaggio di Fede e Speranza". (a cura di Antonella Palermo)