Sulla crisi e sulle tensioni che si registrano alla frontiera fra Haiti e la Repubblica
Domenicana “solo i governi di ambedue le parti possono trovare una soluzione all'impasse
presente” e dovrebbero farlo “senza interferenze di nessuno”: è quanto afferma, in
una nota pervenuta all'Agenzia Fides, il cardinale Nicolas de Jesus Lopez Rodriguez,
arcivescovo di Santo Domingo, intervenendo sulla vicenda del gruppo di haitiani fermati
da una settimana alla frontiera. Il porporato ricorda che né governi stranieri né
sacerdoti o organizzazioni non governative possono interferire in una questione che
riguarda solo le autorità di governo. “E’ il governo dominicano – sottolinea - a stabilire
le proprie politiche migratorie”. “Capisco – aggiunge - che è necessario chiedere
al governo haitiano di collaborare sulla regolarità dei documenti dei cittadini che
si presentano alla frontiera dominicana a chiedere di poter entrare”. Secondo informazioni
raccolte dall’agenzia Fides, il presidente della Repubblica Dominicana, Danilo Medina,
ha convocato una riunione con i suoi funzionari per trattare la crisi della frontiera
dove, da circa una settimana, migliaia di haitiani senza documenti hanno provato ad
entrare nella Repubblica Domenicana. La situazione nella frontiera è diventata molto
tesa, e a Oanaminthe, città in territorio haitiano, il consolato domenicano ha dovuto
chiudere i battenti per le costanti minacce ai dipendenti, che non concedono il visto
per poter viaggiare nel Paese vicino. Ogni anno migliaia di haitiani entrano nella
Repubblica Dominicana per provare a partire verso altre mete, sia in Sudamerica sia
in Europa. (A.L.)