Brasile: morto a 104 anni il missionario padre Michelangelo Serafini
Il 9 gennaio è morto ad Aracajù, capitale dello Stato di Sergipe, in Brasile, padre
Michelangelo Serafini da Cingoli (Macerata), cappuccino. Aveva 104 anni ed era, ovviamente,
il decano della Provincia cappuccina di Nossa Senhora da Piedade e Sergipe. Dei 77
anni vissuti in Brasile, dove arrivò sul finire del 1935, padre Michelangelo ne ha
passati quasi 50 ad Aracaju, dove ha costruito il santuario dell’apostolo S. Giuda
Taddeo, veneratissimo in tutto il Brasile. Preoccupato per la condizione dei bambini
abbandonati, fondò Gurilandia (Città del bambino), una scuola destinata particolarmente
a loro. Costruì anche varie chiese, quasi tutte su suo disegno. Stimato in tutto lo
Stato per l’esempio di una vita dedicata completamente alla preghiera e all’apostolato,
Frei Miguel (com’era affettuosamente chiamato dal popolo) fece del convento di Aracaju
una probatica piscina in cui la città si riversava per confidargli pene, dubbi, angosce
nel Sacramento della confessione, cui il santo cappuccino dedicava molte ore al giorno.
La sua popolarità era così radicata nella gente, che la TV di Stato ha seguito le
fasi della lunga malattia con bollettini pressoché quotidiani della sua malattia,
attesi con trepida emozione. Il funerale è stato un’apoteosi per la gente che vi ha
partecipato, per l’emozione che ha suscitato in tutti e per la caratteristica devozione
con cui è stato accompagnato dalla devotissima “gente nordestina” fino al momento
della sepoltura, nel santuario da lui costruito. A cura di padre Egidio Picucci)