Sentenza Cassazione: bimbo affidato a coppia gay. Garancini: giudici oltre le loro
competenze
Fa discutere la sentenza della Cassazione secondo la quale un minore può crescere
in modo equilibrato anche all'interno di una coppia omosessuale. Per la Corte Suprema
ogni pensiero contrario è “un mero pregiudizio” , senza “certezze scientifiche”. I
giudici hanno bocciato il ricorso di un uomo che riteneva l’affidamento esclusivo
del figlio alla madre, convivente con un’altra donna, lesivo dell’ “equilibrato sviluppo
del minore” . Il servizio è di Paolo Ondarza:
Per
la Cassazione è un “mero pregiudizio” sostenere che sia dannoso per l’equilibrato
sviluppo del bambino avere come riferimento genitoriale una coppia gay: a sostegno
di questa tesi – spiegano i giudici – “mancano certezze scientifiche e dati di esperienza”.
Non è stato quindi accolto il ricorso di un uomo, di religione islamica, che citando
l’art. 29 della Costituzione sui diritti della famiglia come società naturale fondata
sul matrimonio e il diritto del minore di essere educato secondo i principi di entrambi
i genitori, contestava l’affidamento esclusivo del proprio figlio alla madre legata
da una relazione affettiva ad un’altra donna. Gianfranco Garancini docente
di storia del diritto alla Statale di Milano:
“L’affidamento è un’ottima cosa.
In questo caso, credo che dal punto di vista giuridico sia venuto in primo piano soprattutto
l’affidamento al genitore che il giudice credeva più importante ai fini del bene del
minore. Si può sostenere tutto, ma che la prima sezione della Corte di Cassazione
abbia affidato questo bambino in questa maniera perché così andava in un ambiente
di quel tipo, mi sembrerebbe abbastanza eccessivo”.
I giudici però vanno oltre,
e definiscono un mero pregiudizio ritenere dannoso per un minore essere cresciuto
da una coppia gay:
“Per il giurista, il modello di famiglia è quello della
Costituzione: non se ne esce. E’ la famiglia come società naturale, fondata sul matrimonio.
Se hanno voluto sfruttare l’occasione per mettere le mani – in una frase di una riga
– in una questione complessa sul piano culturale, educativo, anche sul piano morale,
e se hanno voluto fare questo secondo me sono andati un pochino al di là dei limiti:
hanno travalicato le loro funzioni, che sono quelle di dire e di tutelare il diritto
e la legge. Potranno essere bravissimi, ma scienziati ed educatori su questi temi
non sono quelli che siedono in Cassazione”.
Al contrario studi scientifici
dimostrano i gravi rischi psichiatrici a cui sono esposti bambini che vivono con una
coppia omosessuale. Giuseppe Di Mauro, presidente della Società Italiana di
pediatria preventiva e sociale:
R. – Il bambino, per avere una crescita ed
un’affettività equilibrata, deve incontrare un ambiente – la famiglia – in cui ci
sia un padre e una madre e che, se possibile, siano anche uniti stabilmente, quanto
più a lungo sia possibile, perché questo è il dna di cui è fatto un bambino, e questo
è il suo habitat migliore. Esistono studi scientifici, come ad esempio quello del
sociologo dell’Università del Texas, Mark Regnerus, che ha interpellato nientemeno
che seimila bambini vissuti in coppie omosessuali, ed ha dimostrato che il 12 per
cento di questi bambini pensa di più al suicidio rispetto al 5 per cento di bambini
che vivono con coppie etero; sono più propensi al tradimento – il 40 per cento contro
il 13 per cento; ricorrono più facilmente alla psicoterapia, sono più spesso seguiti
dall’assistente sociale e hanno anche problemi di identità …
D. – Cioè, di
identità e di orientamento sessuale?
R. – Di orientamento sessuale. Quindi,
sono sicuramente statisticamente più svantaggiati.
D. – Di contro, va detto
che esistono studi che dicono esattamente l’opposto …
R. – Dicevano esattamente
l’opposto. Ma proprio la scorsa estate 2012, contemporaneamente all’uscita dello studio
di Regnerus, di cui dicevo poco fa, venivano sconfessati ben 59 studi che non erano
stati condotti nel modo corretto e giusto.
D. - Cioè, lei sta dicendo che questi
studi secondo i quali non ci sono rischi per bambini che vivono all’interno di copie
gay, sono stati condotti in maniera non corretta?
R. – Esatto: non corretta
da un punto di vista statistico, perché non possiamo fare uno studio per alzata di
mano, oppure facendo un’indagine. L’indagine è una cosa; uno studio scientifico è
un’altra cosa. Si voleva far vincere la potenza politica rispetto alla scienza. Poi,
che siano degli ottimi genitori, che facciano mangiare bene i bambini, li vestano
bene, li accudiscano, diano loro affetto e amore …
D. - … il bambino ha bisogno
di altro, per crescere …
R. - … hanno bisogno di un uomo e di una donna. Anche
bambini di coppie eterosessuali possono avere problemi, possono andare incontro all’esperienza
di stupefacenti, dell’alcol, di abusi eccetera. Ma questo è qualcosa che può accadere.
Ma staticamente i figli di genitori gay o lesbiche partono già svantaggiati.