Raffica di attentati in Pakistan: oltre 110 vittime, nel mirino la comunità sciita
Giovedì di sangue in Pakistan. L’ultimo grave attentato è arrivato nel pomeriggio
a Quetta ma altri attacchi avevano segnato la giornata conclusasi con un bilancio
di oltre 110 vittime e più di 250 feriti. Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon
ha espresso profonda preoccupazione per l’escalation di violenza nel Paese. Ce ne
parla Benedetta Capelli:
Due esplosioni
hanno scosso ieri pomeriggio Quetta, nel Baluchistan. Un kamikaze si è fatto saltare
in aria all’interno di una sala biliardo, all’arrivo dei soccorsi poi una bomba azionata
a distanza ha di nuovo seminato morte. Un bilancio pesante per questo doppio attacco,
avvenuto in un quartiere a maggioranza sciita, e rivendicato poco dopo da un gruppo
islamista sunnita legato ad Al Qaeda, autore già in passato di azioni contro questa
comunità. Gli attentati erano iniziati in mattinata nella Valle dello Swat, qui un’esplosione
contro un raduno religioso del movimento sciita Tableeghi aveva provocato una ventina
di vittime. Prima ancora nel Waziristan, regione al confine con l’Afganistan, un drone
americano aveva colpito un edificio abitato da presunti militanti di Al Qaeda, provocando
5 morti. L’elenco delle azioni criminose si è allungato poi con l’attentato contro
alcuni militari in un affollato mercato non lontano da Quetta. Gli attacchi dunque
riaccendono la guerra settaria tra sciiti e sunniti, immediata è stata la reazione
del segretario generale dell’Onu. Ban Ki-moon ha espresso profonda preoccupazione
per le violenze in corso, “crimini efferati – ha detto – che non hanno alcuna giustificazione”.