2013-01-11 13:19:23

Mali: primo raid dei caccia-bombardieri di Parigi contro i ribelli


L'Unione europea intende accelerare la preparazione dell'invio di una missione militare in Mali e fornire addestramento all'esercito maliano per fronteggiare l’avanzamento degli islamisti nel nord del Paese. Si valuta inoltre la possibilita' di nuove sanzioni per gruppi affiliati ai terroristi: è quanto ha affermato l'alto rappresentante della politica estera della Ue Catherine Ashton. E il sostegno militare francese alle truppe del Mali e' già iniziato nel pomeriggio di ieri con un bombardamento dei caccia-bombardieri di Parigi. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri transalpino, Laurent Fabius, denunciando che i ribelli,"vogliono conquistare tutto il Paese e instaurare uno stato terrorista". Fabius ha spiegato che Parigi ha deciso di accelerare ed intervenire perche', approfittando dei ritardi della comunita' internazionale i terroristi e i gruppi criminali si sono già spostati verso sud. Una condanna unanime degli ultimi combattimenti, un monito ai ribelli a non proseguire l’avanzata verso sud, un’esortazione ai Paesi africani ad accelerare il dispiegamento della Missione internazionale di sostegno al Mali, era quanto sostenuto nella dichiarazione approvata dal Consiglio di sicurezza dell’Onu, riunito d’urgenza nella serata di giovedì su richiesta della Francia. All’offensiva lanciata nei giorni scorsi contro alcune località del centro del Mali prendono parte membri del Movimento per l’unità e il jihad in Africa occidentale (Mujao), di Al Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi) e di Ansar Al Din, gruppi che nove mesi fa hanno assunto il controllo delle vaste regioni settentrionali del Mali. Testimoni locali hanno raccontato dell’arrivo a Sévaré (15 chilometri a ovest da Mopti) di un numero imprecisato di cargo C-160, aerei militari che trasportavano armi e soldati. Secondo un impiegato dell’aeroporto, alcuni dei militari “erano bianchi”. Nei giorni scorsi l’Unione Europea (Ue) aveva confermato il prossimo dispiegamento a febbraio di 400 elementi incaricati di addestrare e riorganizzare le truppe maliane. Dal vicino Niger, il comandante delle Forze statunitensi contro il terrorismo in Africa (Africom), il generale Carter Ham, ha dichiarato che “l’opzione militare non è la cosa migliore ma dobbiamo prepararci lo stesso”.

Ultimo aggiornamento: 12 gennaio 2013







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