Il card. Filoni: Pauline Jaricot, fedele a Cristo e lungimirante per l’evangelizzazione
“Se San Franesco Saverio fu il missionario entusiasta dell’evangelizzazione, la Jaricot
fu colei che vide nel sostegno dell’evangelizzazione ‘un dovere fondamentale del Popolo
di Dio’, che chiamò alla partecipazione spirituale e materiale”: sono le parole del
Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, il card. Fernando
Filoni, durante l’omelia della Messa che ha presieduto mercoledì sera, nella chiesa
di Trinità dei Monti, a Roma, a conclusione delle celebrazioni per il 150° anniversario
della morte della venerabile Pauline Marie Jaricot (1799-1862) e nel 50° anniversario
del decreto sull’eroicità delle sue virtù. La lionese Pauline Marie Jaricot - riferisce
l'agenzia Fides - è la fondatrice della Pontificia Opera per la Propagazione della
Fede e del movimento del Rosario vivente. “Siamo in questo momento uniti spiritualmente
a Saint-Nizier – ha detto il cardinale -, la chiesa che a partire dal 1935 custodisce
a Lione il corpo della Venerabile Pauline-Marie Jaricot. Si realizza dunque un ponte
di preghiera tra questa storica e ben nota chiesa di Trinità dei Monti e Saint-Nizier”.
Il Prefetto del Dicastero Missionario ha quindi ripercorso le tappe principali della
biografia della Jaricot, sottolineando come “la sua vita e l’Opera che ha fondato
sono l’immagine reale di quello che ci ha detto l’Apostolo Giovanni: ‘amare gli altri
come Dio ci ha amati’. L’amore di Dio che la Jaricot ha trasmesso agli altri, per
mezzo della sua vita e dell’Opera che ha fondato, continua a essere diffuso anche
oggi tramite l’Opera della Propagazione della Fede”. La celebrazione di questi due
importanti anniversari della Jaricot avviene “mentre ricorre l’Anno della Fede, in
cui tutti i cristiani sono chiamati a riflettere sul dono ricevuto nel battesimo,
spesso dimenticato se non rigettato” ha sottolineato il card. Filoni, ricordando che
“l’eroicità delle virtù della Jaricot non consiste in una miracolistica serie di eventi,
ma in quella feconda fedeltà a Cristo cui consacrò se stessa, sia nei momenti belli,
sia in quelli difficili e tormentati, nonché nella visione lungimirante di un impegno
per l’evangelizzazione, perché a tutti i popoli potesse giungere la conoscenza di
Cristo e dell’amore misericordioso di Dio”. (R.P.)