2013-01-09 12:22:44

Mali: rinviati colloqui governo-ribelli


Sono rinviati a data da destinarsi, ufficialmente per “consentire alle parti di avere più tempo per prepararsi” i colloqui diretti tra il governo maliano e due gruppi ribelli del nord in agenda per domani a Ouagadougou. Lo ha annunciato Djibrill Bassole, ministro degli Esteri del Burkina Faso, paese mediatore della Comunità economica dell’Africa occidentale (Cedeao), precisando che “la situazione attuale non compromette il proseguire dei colloqui”. Lo slittamento di un atteso appuntamento tra l’esecutivo di transizione di Bamako, gli islamici di Ansar Al Din e i tuareg del Movimento nazionale di liberazione dell’Azawad (Mnla) - riferisce l'agenzia Misna - è stato comunicato poche ore dopo la notizia di scontri nella zona di Mopti (centro) tra esercito e insorti. Gli ultimi sviluppi sul terreno sono già stati interpretati da osservatori come un tentativo della ribellione di spingersi verso sud, nella zona ancora sotto controllo delle truppe governative. Fonti di stampa maliane e internazionali hanno riferito del dispiegamento di rinforzi deciso nelle ultime ore da Bamako che ha posizionato soldati a Kona e Diabaly (regione di Mopti), lungo una ‘linea rossa’ che divide il sud dal nord del paese, passato otto mesi fa sotto il dominio di diversi gruppi ribelli. Sulle ultime tensioni il ministero della Difesa maliano ha annunciato oggi che l’esercito ha respinto un attacco degli islamisti a una cinquantina chilometri da Mopti, centro strategico a 450 chilometri a nord di Bamako che ospita un’importante base militare e un aeroporto. Secondo la fonte governativa l’assalto è stato messo a segno da esponenti di Ansar Al Din, Al Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi) e del Movimento per l’unità e il jihad in Africa occidentale (Mujao). L’emittente panaraba Al Jazeera ha invece riferito che in queste circostanze i jihadisti avrebbero catturato 12 soldati maliani nei pressi di Kona, 30 chilometri a est di Mopti. I combattimenti dei giorni scorsi, i primi da aprile, hanno suscitato nuove preoccupazioni nella comunità africana e internazionale. Il presidente di turno dell’Unione Africana (Ua), il beninese Thomas Boni Yayi, ha sollecitato un intervento della Nato accanto alle truppe africane per fronteggiare la situazione. “Si tratta di una questione di terrorismo che va oltre il contesto regionale e africano bisogna creare una coalizione globale. Non abbiamo più tempo da perdere” ha dichiarato Boni Yayi in visita ufficiale a Ottawa. Il 20 dicembre il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha autorizzato il dispiegamento per un anno di una Missione internazionale in Mali (Misma) forte di 3.300 militari sotto comando africano ma sostenuta dai paesi occidentali. L’Unione Europea (Ue) ha invece confermato per il mese di febbraio l’invio di 400 elementi incaricati di addestrare e riorganizzare le truppe maliane. Inoltre, in visita a Dakar, la direttrice di Onu-Donne (Un-Women) Michelle Bachelet ha espresso “grande preoccupazione” per la sorte delle maliane che vivono nel nord del Paese, “vittime di violenze sessuali, così come i bambini”. Chiedendo un intervento mirato a loro tutela, l’ex presidente cilena ha sottolineato che “l’esperienza ci ha già dimostrato che le donne hanno un ruolo cruciale nella costruzione di una pace durevole”. (R.P.)








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