Il Forum di Todi: no a strumentalizzazioni. L'opinione di Domenico Rosati
Il Forum delle Associazioni di ispirazione cattolica nel mondo del Lavoro “stigmatizza
le ricostruzioni” sulla riunione in programa per domani. Per il Forum, “inspiegabilmente,
è stata fatta trapelare un’interpretazione tutta in chiave elettoralistica di una
riunione già programmata”, chiamando in causa anche il presidente del Consiglio. Nei
fatti, comunque, sembrano ridimensionate le aspettative che in molti avevano riposto
nel Forum. Alessandro Guarasci ha sentito il commentatore politico Domenico
Rosati:
R. - La stessa
elaborazione - chiamiamola così - di Todi 1 e 2 non aveva portato a una visione unitaria
dell’agenda, perché c’erano tensioni e propensioni diverse. Il mondo cattolico, dal
punto di vista politico, era già segmentato. Il pluralismo aveva funzionato, ma non
si è voluto prendere atto del fatto che c’era un pluralismo da organizzare e governare,
piuttosto che un’unità da ricomporre. Questo mi è parso l’equivoco principale di tutto
il processo di Todi. Questo è il mio giudizio, che adesso trova conferma nell’impossibilità
di trovare un confronto con l’agente principale, che avrebbe dovuto essere quello
che riunificava il mondo cattolico in politica, cioè Monti, designato a questa funzione
in un modo un po’ occasionale, perché fu a Todi che venne decretata la fine del governo
Berlusconi e si optò per una soluzione Monti, che però non ha avuto il placet di tutto
il mondo cattolico.
D. - Ci saranno, diciamo, candidature cattoliche di peso
nel Partito democratico. Riusciranno, secondo lei, a portare avanti alcuni ideali
fondamentali, in un partito che - secondo alcuni - diventa sempre più socialdemocratico?
R.
- Quando si fa una scelta politica e si va in un partito, si entra in una logica di
mediazione culturale con quel partito. Anche quelli che vengono chiamati “valori non
negoziabili”, quando poi entrano in politica, diventano mediazioni, diventano compromessi,
anche sulle questioni fondamentali.
D. - Secondo lei, Berlusconi continua a
vedere nell’elettorato cattolico un punto di riferimento?
R. - La funzione
di Berlusconi era strumentale. Tanto strumentale che adesso la cambia: strizza l'occhio
anche a posizioni diverse, come il matrimonio gay e cose di questo genere. Questo
dimostra quanto fatua e quanto provvisoria sia in politica la proclamazione di certe
posizioni.