2013-01-09 11:53:43

Il Forum di Todi: no a strumentalizzazioni. L'opinione di Domenico Rosati


Il Forum delle Associazioni di ispirazione cattolica nel mondo del Lavoro “stigmatizza le ricostruzioni” sulla riunione in programa per domani. Per il Forum, “inspiegabilmente, è stata fatta trapelare un’interpretazione tutta in chiave elettoralistica di una riunione già programmata”, chiamando in causa anche il presidente del Consiglio. Nei fatti, comunque, sembrano ridimensionate le aspettative che in molti avevano riposto nel Forum. Alessandro Guarasci ha sentito il commentatore politico Domenico Rosati:RealAudioMP3

R. - La stessa elaborazione - chiamiamola così - di Todi 1 e 2 non aveva portato a una visione unitaria dell’agenda, perché c’erano tensioni e propensioni diverse. Il mondo cattolico, dal punto di vista politico, era già segmentato. Il pluralismo aveva funzionato, ma non si è voluto prendere atto del fatto che c’era un pluralismo da organizzare e governare, piuttosto che un’unità da ricomporre. Questo mi è parso l’equivoco principale di tutto il processo di Todi. Questo è il mio giudizio, che adesso trova conferma nell’impossibilità di trovare un confronto con l’agente principale, che avrebbe dovuto essere quello che riunificava il mondo cattolico in politica, cioè Monti, designato a questa funzione in un modo un po’ occasionale, perché fu a Todi che venne decretata la fine del governo Berlusconi e si optò per una soluzione Monti, che però non ha avuto il placet di tutto il mondo cattolico.

D. - Ci saranno, diciamo, candidature cattoliche di peso nel Partito democratico. Riusciranno, secondo lei, a portare avanti alcuni ideali fondamentali, in un partito che - secondo alcuni - diventa sempre più socialdemocratico?

R. - Quando si fa una scelta politica e si va in un partito, si entra in una logica di mediazione culturale con quel partito. Anche quelli che vengono chiamati “valori non negoziabili”, quando poi entrano in politica, diventano mediazioni, diventano compromessi, anche sulle questioni fondamentali.

D. - Secondo lei, Berlusconi continua a vedere nell’elettorato cattolico un punto di riferimento?

R. - La funzione di Berlusconi era strumentale. Tanto strumentale che adesso la cambia: strizza l'occhio anche a posizioni diverse, come il matrimonio gay e cose di questo genere. Questo dimostra quanto fatua e quanto provvisoria sia in politica la proclamazione di certe posizioni.







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