Siria: ancora vittime. Perplessità internazionali sul piano di pace di Assad
Resta altissima la preoccupazione per la situazione in Siria. Come dicevamo, il Papa
è tornato a chiedere che siano deposte le armi. Solo ieri morte 60 le persone uccise,
di cui 12 civili in un solo bombardamento su un quartiere di Aleppo. Da parte sua,
il regime conferma di lavorare al piano di pace annunciato in un discorso televisivo
dal presidente Bashar al Assad, che però è già stato praticamente bocciato da gran
parte della comunità internazionale. Il servizio di Marina Calculli:
Il discorso
del presidente Assad, che due giorni fa ha lanciato un piano di pace, senza però contemplare
sue eventuali dimissioni, è stato accolto dal disprezzo generalizzato della comunità
internazionale. Solo l’Iran, alleato storico del regime, ha salutato la proposta come
un’opportunità che l’opposizione e i Paesi coinvolti nella crisi siriana dovrebbero
saper cogliere, tanto più che il piano di Bashar comincerebbe proprio dall’engagement
dei Paesi che sostengono i ribelli, perché smettano di armarli e finanziarli. Come
è prevedibile, tuttavia, per Washington si tratta di un’iniziativa scollata dalla
realtà. Dura anche la reazione della Francia. Il ministro del Quai d'Orsay, Fabius,
ha scritto su Twitter: “Sapevamo che Bashar era l’assassino del suo popolo, dopo il
suo discorso constatiamo che è anche sordo e cieco”. E la Russia, che pur continua
a sostenere il regime, ha scelto di non commentare il discorso del rais. Ban Ki-moon
infine si è detto dispiaciuto, perché le parole del presidente non contribuiscono
alla pace.