Italia: Accordo Pdl–Lega. Nessun risultato dal vertice tra Monti, Casini e Fini
Dopo settimane di profonda incertezza Berlusconi ha annunciato il nuovo accordo elettorale
raggiunto tra Pdl e Lega, ma non tutti i nodi sono stati sciolti e la base del Carroccio
esprime i suoi dubbi. Intanto oggi direzione nazionale del Pd per l’approvazione delle
Liste, mentre non è stato risolutivo il vertice di ieri sera sulla lista Monti. Il
servizio è di Salvatore Sabatino:
Il Patto Pdl-Lega
per la Lombardia c’è: Maroni sarà il candidato alla presidenza della Regione. Tutta
da definire, invece, la candidatura per la premiership. Se il Carroccio, infatti,
preme per Tremonti, Berlusconi, lancia Alfano, e prosegue la sua offensiva mediatica;
ribadisce la convinzione di vincere e parla di '10 punti percentuali recuperati in
due settimane. Poi un nuovo affondo al centro: “E' la ruota di scorta della sinistra”.
Nessun commento da parte di Monti, che ieri sera ha incontrato Casini e Fini, in un
vertice destinato a fare chiarezza sulle liste elettorali, ma che non ha portato,
al momento, a nessun risultato. Oggi, invece, direzione nazionale del Pd per l’approvazione
delle Liste; incontro che già si annuncia ricco di tensioni, soprattutto per le annunciate
esclusioni di alcuni esponenti “filo-montiani”. Acque agitate anche nel partito alleato,
il Sel di Nichi Vendola, che ieri ha presentato la sua squadra e che non ha lesinato
nuove critiche a Monti. Un clima incandescente, insomma, su tutti i fronti, reso ancor
più caldo dal sì di Berlusconi al possibile riconoscimento giuridico delle coppie
di fatto anche omosessuali.Al microfono di Alessandro Guarasci, mons. Domenico
Sigalini, vescovo di Palestrina e a capo della Commissione Episcopale per il Laicato:
R. – Secondo
me, siamo proprio fuori di testa se si pensa che questa sia la priorità. Si tratta,
infatti, di alcune persone che devono veder riconosciuti i diritti, ma non si tratta
assolutamente di una priorità. Riconoscerli vuol dire che possono decidere di vivere
la loro vita, ma non possono sostituire la famiglia con la loro unione. Non c’è disprezzo
per nessuno, c’è comprensione, ma di fronte a noi c’è un dato fondamentale della nostra
vita, dell’esperienza cristiana, della Bibbia stessa, che non ci permette assolutamente
di avallare un discorso del genere, soprattutto di fronte ad una famiglia, che sta
dimostrandosi attualmente l’unico punto di salvezza di questa nostra crisi, tra l’altro.
D.
– Appunto, ma non le sembra che in questo scorcio di campagna elettorale si parli
sempre molto poco di famiglie?
R. – Esatto. Anzi, si prendono altri temi, per
andare a prendere persone che vanno a rimpinguare l’elettorato. Che senso ha questo?
E’ una battaglia di ricerca di voti, ma non è una battaglia di progetto di società,
non è una battaglia in cui veramente si vede il bene dell’Italia nella grande crisi
attuale. Quanta gente si chiede: “Cosa stanno sottoponendoci? Noi stiamo cercando
lavoro: dateci un lavoro”. Mi pare assolutamente improponibile un modello politico
del genere. Smettiamo di fare politica in questa maniera. Andiamo veramente sui problemi
concreti, che sono caratteristici di una vita normale di un cittadino, di una famiglia
normale, che ha dimostrato essere la risorsa principale in questo momento di crisi.