Giornata del Migrante e del Rifugiato 2013. Pellegrinaggio di fede e di speranza
"Nel contesto socio-politico
attuale, prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare,
cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Nel Messaggio per
la99a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato (13 gennaio 2013), Benedetto
XVI - ricordando che la pastorale migratoria della Chiesa rifiuta il "mero assistenzialismo"
promuovendo soprattutto l'autentica integrazione" - vuole far emergere l'anima di
questa gente, che spinta dalla "disperazione di un futuro impossibile da costruire",
si avventura in un pellegrinaggio esistenziale alla ricerca di un futuro migliore,
ciascuna con il proprio bagaglio di fede e di speranza. L'Onu stima che sono circa
215 milioni gli esseri umani che sperimentano oggi la sorte migratoria. In Italia
la Giornata verrà celebrata a Bari, città emblema di una regione, la Puglia, dove
è di circa 100mila il numero complessivo di stranieri e dove molto diffuse sono le
condizioni di sfruttamento che si registrano soprattutto nel lavoro agricolo. Ma l'Italia
è ancora un paese attraente per l'immigrazione o sta diventando un paese di transito?
Come interpretare un episodio come la proposta di istituire un bus di soli immigrati
a Trapani? Con noi Mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione
Migrantes (CEI) "Sono segnali di ignoranza da parte di gente che non sa leggere
un fenomeno importante. Segnali che contrastano con ciò che esprime la maggior parte
degli italiani (oltre il 70%) che vuole la cittadinanza per i minori nati in Italia
e un più vasto coinvolgimento degli stranieri nella vita politica del paese. (di
Antonella Palermo)