Ue e Usa tornano a chiedere le dimissioni del presidente siriano Assad
La crisi siriana. All’indomani del discorso alla nazione del presidente Assad, la
Comunità internazionale chiede le sue dimissioni per porre fine alla guerra civile,
mentre il governo dal canto suo intende, in tempi rapidi, mettere a punto i dettagli
del piano proposto dal leader siriano. Intanto non si fermano i combattimenti con
decine di vittime. E si fa sempre più drammatica la situazione umanitaria: oltre 150
mila i profughi che si sono riversati in Turchia. Il servizio di Paola Simonetti:
Le parole del
presidente Assad non hanno convinto nessuno. Incredule si dicono Francia, Italia,
Gran Bretagna e Stati Uniti, che chiedono le dimissioni del leader siriano. Poco agganciato
alla realtà viene giudicato il suo piano, reso noto ieri, in tv alla nazione: la sua
proposta di indire una conferenza di riconciliazione per redigere una nuova Costituzione,
concedere un’amnistia e dare al Paese nuovo esecutivo, viene vista, da più parti,
come un trucco per non concedere terreno alla diplomazia, pura propaganda, un tentativo
estremo di restare attaccato al potere. Ma mentre il governo procede annunciando una
riunione a breve per mettere a punto il piano proposto, proseguono violentissimi i
combattimenti.Intensi gli scontri in diversi sobborghi di Damasco e ad Aleppo. Il
bilancio di oggi parla di almeno 60 persone uccise, di cui più della metà sono civili.