2013-01-07 16:08:06

Siria: dura critica di Usa e Ue al discorso in tv di Assad


Continuano le reazioni internazionali al discorso del presidente siriano Assad, che è tornato in tv per ribadire che continuerà ad usare la forza e a non negoziare con i ribelli. Intanto, proseguono gli scontri nei sobborghi di Damasco e i bombardamenti nel Paese. Il servizio di Roberta Barbi:RealAudioMP3

Il mondo dice "no", a gran voce, al presidente siriano Assad che è tornato in tv, dove mancava dal novembre scorso, per ribadire che non negozierà con i ribelli, per ringraziare pubblicamente Russia, Cina e Iran e per fare appello alla mobilitazione nazionale contro quelli che ha definito "gli estremisti". Il presidente ha anche proposto, per porre fine alla guerra civile nel Paese, una modifica della Costituzione, la formazione di un nuovo governo e un’amnistia. “Una soluzione sconnessa dalla realtà, che significa solo la sua volontà di restare al potere e di ostacolare la transizione”, la definiscono gli Stati Uniti, mentre la Francia denuncia una “negazione della realtà per giustificare la repressione del popolo” e, insieme al capo della diplomazia europea Ashton torna a chiederne la deposizione come “condizione irrinunciabile per la transizione politica”. “Promesse vuote”, le ha definite anche il ministro degli Esteri britannico Hague. Per tutta risposta, l’esercito siriano ha lanciato stamani un nuovo attacco nei sobborghi di Damasco, a Daraya, mentre proseguono i disordini per il controllo dell’aeroporto di Taftanaz e i bombardamenti a Dayr az Zor e sulle province di Hama e Homs.







All the contents on this site are copyrighted ©.