Mons. Sigalini: le coppie di fatto? Assurdo pensare che sia una priorità
“Ho firmato io e per la Lega Nord Roberto Maroni che sarà candidato in Lombardia,
io sarò il leader dei moderati". Silvio Berlusconi, ospite a Rtl 102.5 annuncia l'alleanza
siglata ad Arcore. Quanto al candidato premier Berlusconi ha detto che è ancora da
decidere. Il Carroccio però punta su Tremonti. Giampiero Guadagni:
Dopo settimane
di profonda incertezza, Berlusconi ha annunciato il nuovo accordo elettorale raggiunto
tra Pdl e Lega. La novità è che il candidato premier potrebbe essere Alfano, anche
se il Carroccio preferisce Tremonti. Berlusconi resta il capo della coalizione e in
caso di vittoria si propone come ministro dell’Economia. L’intesa, che non convince
la base del Carroccio, prevede anche l’appoggio a Maroni come candidato governatore
in Lombardia. Ora il centrodestra dovrà decidere i criteri per le candidature. Operazione
che il Pd ha già avviato e che concluderà domani con la direzione nazionale che approverà
le liste, anticipando la scadenza, il 13 gennaio, e tutti gli altri partiti. Tra i
candidati dell'ultima ora, il direttore generale di Confindustria Giampaolo Galli.
Nel Pd c'è però fibrillazione, soprattutto per le annunciate esclusioni di alcuni
esponenti “filomontiani”. Acque agitate anche nel partito alleato, il Sel di Nichi
Vendola, che oggi ha presentato la sua squadra. Un’occasione per attaccare nuovamente
Monti e la possibile alleanza post-voto con la coalizione del premier uscente. IRibatte
il leader Udc Casini: no a governo con populisti ed estremisti. Da parte sua Monti
stringe a sua volta i tempi per la definizione delle liste. E stasera ha messo in
agenda un vertice con Casini e Fini.
Berlusconi interviene anche sul riconoscimento
giuridico delle coppie di fatto anche omosessuali e afferma che "serve la maggioranza
in Parlamento per cambiare il Codice civile”. Al direttore di Rtl che gli chiede se
dunque lui sia d'accordo, l'ex premier risponde si' con la testa. Sulla necessità
di riconoscere le coppie di fatto, anche omosessuali, abbiamo sentito mons. Domenico
Sigalini, vescovo di Palestrina e a capo della Commissione Episcopale per il Laicato:
R. – Secondo
me, siamo proprio fuori di testa se si pensa che questa sia la priorità. Si tratta,
infatti, di alcune persone che devono veder riconosciuti i diritti, ma non si tratta
assolutamente di una priorità. Riconoscerli vuol dire che possono decidere di vivere
la loro vita, ma non possono sostituire la famiglia con la loro unione. Non c’è disprezzo
per nessuno, c’è comprensione, ma di fronte a noi c’è un dato fondamentale della nostra
vita, dell’esperienza cristiana, della Bibbia stessa, che non ci permette assolutamente
di avallare un discorso del genere, soprattutto di fronte ad una famiglia, che sta
dimostrandosi attualmente l’unico punto di salvezza di questa nostra crisi, tra l’altro.
D.
– Appunto, ma non le sembra che in questo scorcio di campagna elettorale si parli
sempre molto poco di famiglie?
R. – Esatto. Anzi, si prendono altri temi, per
andare a prendere persone che vanno a rimpinguare l’elettorato. Che senso ha questo?
E’ una battaglia di ricerca di voti, ma non è una battaglia di progetto di società,
non è una battaglia in cui veramente si vede il bene dell’Italia nella grande crisi
attuale. Quanta gente si chiede: “Cosa stanno sottoponendoci? Noi stiamo cercando
lavoro: dateci un lavoro”. Mi pare assolutamente improponibile un modello politico
del genere. Smettiamo di fare politica in questa maniera. Andiamo veramente sui problemi
concreti, che sono caratteristici di una vita normale di un cittadino, di una famiglia
normale, che ha dimostrato essere la risorsa principale in questo momento di crisi.