2013-01-06 10:26:08

Obama: alzare il tetto del debito Usa o sarà catastrofe


''Non farò alcun compromesso'' sull'aumento del tetto del debito pubblico Usa: ''se il Congresso non concederà agli Stati Uniti la capacità di pagare i propri conti in tempo, le conseguenze per l'economia globale saranno catastrofiche''. Usa toni durissimi, Barack Obama, rivolgendosi ai parlamentari di Capitol Hill, nel suo primo messaggio settimanale del 2013, il primo dopo l'accordo bipartisan raggiunto in extremis per evitare il precipizio fiscale. Come aveva fatto a caldo, nei minuti successivi al quel voto, Barack Obama ribadisce che la lotta per rilanciare l'economia è ancora all'inizio. Quello che argina il fiscal cliff, il baratro fiscale che avrebbe mandato in tilt l'economia con aumenti delle tasse e senza riduzioni della spesa, disse parlando alla Casa Bianca, era solo ''il primo passo'', certamente non risolutivo. E i fatti confermano il suo pessimismo: malgrado i dati sull'occupazione siano leggermente promettenti, la crescita americana si conferma al rallentatore. E rimarrà così se non si affronta il nodo centrale del risanamento dei conti pubblici. Per ripartire, incalza l'inquilino della Casa Bianca, serve uno sforzo di tutti. Con queste premesse Obama lancia l'ennesimo appello bipartisan: ''Dobbiamo lavorare insieme per far crescere la nostra economia e ridurre il deficit e il debito'', afferma, rivolgendosi al nuovo Congresso in vista del confronto per l'aumento del tetto del debito e i tagli alle spese. ''Se ci concentriamo sugli interessi del Paese - aggiunge - sono convinto che possiamo tagliare la spesa e aumentare le entrate tutelando la classe media, non possiamo permetterci che l'incertezza continui ancora per molto: gli scontri e le divisioni a Capitol Hill hanno finora provocato una crisi di fiducia tra gli imprenditori e i consumatori''. Un messaggio largamente incentrato sui temi dell'economia, che però tocca anche i due punti che Obama vuole imporre come priorità ai lavori del Congresso, già entro questo mese di gennaio: riformare l'immigrazione e proteggere i bambini dall'orrore della violenza delle armi da fuoco con leggi più restrittive. Saranno questi i punti principali dell'agenda del suo secondo mandato, che dettaglierà a fine mese nel discorso dello 'Stato dell'Unione', il tradizionale appuntamento di inizio anno, in cui ogni presidente di fronte alle Camere riunite in seduta comune e ai giudici della Corte Suprema fa il punto sul programma e su come intende affrontarlo.







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